Adriana Masotti - Città del Vaticano
“Voi avete un compito, o meglio una missione, tra le più importanti nel mondo di oggi: quella di informare correttamente, di offrire a tutti una versione dei fatti il più possibile aderente alla realtà”. Sono le parole rivolte dal Papa ai membri dell'Unione Stampa Periodica Italiana (Uspi) e della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (Fisc), che festeggia il suo 50° anniversario, nell’Udienza che si è tenuta a fine mattinata nella Sala Clementina, in Vaticano. Rappresentano le circa tremila testate giornalistiche edite o trasmesse, da medie e piccole imprese editoriali e da enti e associazioni no-profit.
Una realtà libera e responsabile
La vostra voce “è fondamentale per la crescita di qualunque società che voglia dirsi
democratica”, dice Francesco:
"Nel nostro tempo, spesso dominato dall’ansia della velocità, dalla spinta al
sensazionalismo a scapito della precisione e della completezza, dall’emotività surriscaldata
ad arte al posto della riflessione ponderata, si avverte in modo pressante la necessità
di un’informazione affidabile, con dati e notizie verificati, che non punti a stupire
e a emozionare, ma piuttosto si prefigga di far crescere nei lettori un sano senso
critico, che permetta loro di farsi adeguate domande e raggiungere conclusioni motivate."
Evitando così il rischio, sottolinea il Papa, di trovarsi “costantemente in balia
di facili slogan” volti “a manipolare la realtà, le opinioni e le persone stesse”.
Al compito di offrire un’informazione meno massificata e soggetta alle mode, può rispondere
più facilmente la media e piccola editoria, prosegue il Papa, perché più legata al
territorio e alla vita quotidiana delle comunità, più ancorata ai fatti concreti.
L'importanza della stampa e degli altri mezzi di comunicazione diocesani
Così anche i settimanali diocesani iscritti alla Federazione Italiana Settimanali
Cattolici. Essi, afferma Francesco, possono rivelarsi utili strumenti di evangelizzazione:
"Lavorare nel settimanale diocesano significa “sentire” in modo particolare con
la Chiesa locale, vivere la prossimità alla gente della città e dei paesi, e soprattutto
leggere gli avvenimenti alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa. Questi
elementi sono la “bussola” del suo modo peculiare di fare giornalismo, di raccontare
notizie ed esporre opinioni."
Occorre un rinnovato impegno per garantire la continuità del vostro impegno
Strumenti preziosi ed efficaci, dunque, i settimanali diocesani, sia in forma cartacea
che digitale. Con caratteristiche peculiari come la “serenità, precisione e completezza”
dell’informazione, un linguaggio pacato e chiaro “così che la pubblica opinione sia
in grado di capire e discernere” la realtà, e non di sentirsi “stordita e disorientata”.
Il Papa sottolinea poi i "peccati della comunicazione" da evitare: la disinformazione,
la parzialità, la calunnia, la diffamazione, peccati gravissimi, dice, che danneggiano
la gente.
"Per tutti questi motivi è dunque auspicabile che non venga meno l’impegno da
parte di tutti per assicurare l’esistenza e la vitalità a questi periodici, e che
vengano tutelati il lavoro e la dignità del suo compenso per tutti coloro che vi prestano
la loro opera. (…) Invito la società civile e le sue istituzioni a fare il possibile
perché la media e piccola editoria possa svolgere il suo insostituibile compito, a
presidio di un autentico pluralismo e dando voce alla ricchezza delle diverse comunità
locali e dei loro territori."
Ascolta il servizio con la voce del Papa
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