2017-12-15 11:17:00

Messaggio Papa per apertura cattedra ecumenica di Loppiano


Il «dialogo» e l’«amicizia fraterna» tra cattolici e ortodossi sono due dei principali frutti dell’incontro, avvenuto 50 anni fa, tra il patriarca ecumenico Athenagoras e Chiara Lubich. È quanto mette in risalto Papa Francesco nel telegramma indirizzato al gran cancelliere dell’Istituto universitario Sophia, il cardinale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, in occasione dell’inaugurazione, avvenuta ieri pomeriggio, della cattedra ecumenica internazionale intitolata proprio al patriarca ortodosso e alla fondatrice del Movimento dei Focolari. Nel rallegrarsi per la «lodevole iniziativa» volta a far memoria di quell’incontro, il Pontefice auspica che l’istituto universitario di Loppiano, «seguendo il proprio carisma e aperto all’azione dello Spirito, continui a essere luogo d’incontro e di dialogo tra culture e religioni diverse».

L’idea di una “cattedra ecumenica”, spiega un comunicato dei Focolari, nasce il 26 ottobre 2015, quando sempre l’istituto universitario Sophia ha conferito il primo dottorato honoris causa in Cultura dell’unità al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo. «Tale progetto accademico — rileva la presidente Maria Voce — rappresenta un momento importante nelle relazioni ecumeniche in atto tra le Chiese sorelle di Oriente e di Occidente e apre prospettive affascinanti per uno studio incentrato nel rispettoso dialogo, che si prospetta ancor più arricchente nel dono reciproco a livello di riflessione teologica e di una antropologia di comunione».

La cattedra, di cui sono co-titolari il preside dell’istituto, monsignor Piero Coda, e il metropolita di Selyvria, Maximos Vgenopoulos, viene inaugurata dal metropolita ortodosso d’Italia e Malta, Gennadios Zervos, che tiene la prolusione dal titolo «Il patriarca Athenagoras e Chiara Lubich, protagonisti dell’unità». Ai presenti ha fatto giungere un messaggio il patriarca Bartolomeo, che esprime «gioia» e «commozione» per una iniziativa dedicata «all’incontro profetico fra due grandi pionieri dell’odierno movimento ecumenico».

I rapporti di amicizia e di cooperazione con il patriarcato ecumenico risalgono al giugno 1967, quando la Lubich incontrò per la prima volta Athenagoras, che le confidò: «È una gran cosa conoscersi; siamo vissuti isolati, senza avere fratelli, senza avere sorelle, per molto secoli, come orfani! I primi dieci secoli del cristianesimo sono stati per i dogmi e per l’organizzazione della Chiesa. Nei dieci secoli seguenti abbiamo avuto gli scismi, la divisione. La terza epoca, questa, è quella dell’amore». Quell’incontro, sottolinea Bartolomeo nel messaggio, «non è stato un evento casuale» bensì è stato «opera della grazia di Dio, che ha sigillato fra il nostro patriarcato ecumenico e il movimento dei Focolari una comunione di amore cristiano, di autentica amicizia e di collaborazione fraterna, che continuano fino ai giorni nostri». Nel suo messaggio Bartolomeo rivolge anche due «paterne esortazioni» ispirate dal nome dell’istituto universitario di Loppiano e dal movimento dei Focolari. Con la prima esprime l’augurio, rivolto a docenti e studenti, di «avere sempre sophia, sapienza, la sophia di Dio e non del mondo». Il secondo auspicio, rivolto in maniera più ampia a quanti aderiscono al carisma dei focolari, è quello di «avere sempre accesa la fiamma, il fuoco della fede in Cristo, unico vero Dio, Signore e salvatore del mondo, e lo spirito di genuina comunione fraterna che caratterizzava la vostra fondatrice e Sua serva fedele Chiara».

 








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