2017-10-22 10:13:00

Siria. Francescani: situazione migliora, ma conflitto non è finito


di Marina Tomarro

Mentre prosegue la liberazione di Raqqa dove le Ong umanitarie in queste ore si stanno organizzando per portare aiuti alla popolazione stremata dal conflitto, importantissima è stata la vicinanza della Chiesa e in particolare dei francescani che in questi anni di guerra si sono adoperati per portare aiuti alle popolazioni che hanno vissuto situazioni tragiche in cui il bisogno di cibo, medicine, beni primari, spesso ha toccato livelli drammatici. 

Oggi la situazione sta migliorando lentamente, ma ancora non si può parlare di una conclusione totale del conflitto. “A Damasco – spiega fra Raimondo Girgis ofm, superiore del memoriale di San Paolo di Damasco in Siria – il contesto è abbastanza stabile, adesso. C’è luce e acqua sempre, e non ci sono più attacchi. Anche ad Aleppo le cose vanno migliorando, e lentamente sta riprendendo la vita normale. Differente è la situazione a Idlib, nel Nord Ovest del Paese, dove si combatte ancora”.

E anche dal punto di vista economico ci sono dei progressi, in quanto il governo siriano sta dimezzando il valore del dollaro.

“Questo – continua fra Raimondo – è un segnale positivo per il nostro Paese, perché vuol dire ricominciare a guardare al futuro”. La liberazione di Raqqua dall’esercito jihadista è stato un punto di svolta per il cammino verso la pace del Paese.

“Raqqa è territorio siriano – sottolinea Girgis – nella città ci sono arabi, musulmani, sunniti e anche una piccola comunità di cristiani. Tutto il popolo siriano vuole l’unità del Paese. Noi siamo molto grati ai curdi per aver collaborato con l’esercito e il governo per la liberazione della città”. 

Anche la condizione dei cristiani che durante questo conflitto sono stati duramente perseguitati va migliorando.

“I cristiani che vivono nel nostro territorio - dice - vogliono rimanere e lavorare come tutti gli altri. Adesso che la situazione sta cambiando, tra coloro che sono stati costretti a scappare c’è chi vuole anche tornare in Siria. La nostra missione come Chiesa e come francescani è proprio quella di insistere sul loro ritorno in patria. Se c’è stato un diritto di rifugiati, adesso bisogna parlare di un diritto a ritornare a casa. Anche perché non dobbiamo dimenticare che i cristiani sono stati perseguitati dagli estremisti, mentre hanno sempre vissuto in armonia con i fratelli musulmani”. 

Ascolta e scarica l'intervista a fra Raimondo Girgis, ofm:

 








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