2017-10-22 09:00:00

Papa: mie interviste hanno valore pastorale. Spadaro: è in ascolto della gente


di Alessandro Gisotti

“Le interviste per me hanno sempre un valore pastorale”, “se non avessi questa fiducia, non concederei interviste”. E’ quanto sottolinea Papa Francesco nella prefazione del volume - edito da Rizzoli - “Adesso Fate le vostre domande” curato da padre Antonio Spadaro e che è stato presentato nella sede di “Civiltà Cattolica”. Jorge Mario Bergoglio ricorda che, quando era arcivescovo a Buenos Aires, “aveva un po’ timore dei giornalisti” e per questo non concedeva interviste. Da Pontefice, però, si convince che le interviste sono “una maniera di comunicazione” del suo ministero. E, significativamente, unisce “queste conversazioni nelle interviste con la forma quotidiana delle omelie a Santa Marta, che è – diciamo così – la mia parrocchia”. Francesco sottolinea che nelle interviste, così come nelle conferenze stampa in aereo, gli piace “guardare le persone negli occhi e rispondere alle domande con sincerità”. “So che questo può rendermi vulnerabile, ma – aggiunge – è un rischio che voglio correre”.

Per me, prosegue il Papa, “le interviste sono un dialogo, non una lezione”, ecco perché “non mi preparo”. Nel libro, sono presenti anche due conversazioni con i Superiori generali dei loro religiosi. “Quello di conversare – scrive Francesco – mi è parso sempre il miglior modo per incontrarci davvero”. Ci sono anche conversazioni con i gesuiti, dove – evidenzia – “mi sento in famiglia e parlo il nostro linguaggio di famiglia, e non temo fraintendimenti”. Il Papa conclude la prefazione del volume ribadendo il desiderio di una “Chiesa che sappia inserirsi nelle conversazioni degli uomini, che sappia dialogare”. E’, osserva Francesco, “la Chiesa di Emmaus, in cui il Signore intervista i discepoli che camminano scoraggiati. Per me l’intervista è parte di questa conversazione della Chiesa con gli uomini d’oggi”

Sul significato delle interviste per Papa Francesco, abbiamo intervistato il curatore del volume, padre Antonio Spadaro:

R. – Papa Francesco ama le interviste perché così ascolta le domande della gente. A volte, i giornalisti si fanno mediatori delle domande che sono importanti per le persone, anche le persone comuni; per questo il Papa ha accettato di rilasciare interviste e di rispondere ai giornalisti, perché così può parlare direttamente alla gente.

D. – Il Papa dice, nella prefazione, che preferisce arrivare non preparato alle interviste: la cosa importante è guardarsi negli occhi. E’ la cultura dell’incontro... 

R. – Sì. Soprattutto, lui ascolta le domande. In fondo, ama riceverle, non tanto per dare una risposta precisa, definita, chiusa; quanto piuttosto per ascoltare quello che le persone hanno da dire. E poi, la sua risposta è molto attenta alla domanda stessa, cioè il Papa non risponde a quei dubbi fasulli o a quelle domande che in realtà non comunicano un’inquietudine; risponde all’inquietudine, quella vera.

D. – Lei ha intervistato Papa Francesco ed è stato testimone di interviste e di conversazioni; che cosa la colpisce, che cosa l’ha colpita in queste occasioni?

R. – Direi, l’immediatezza e la capacità di ascolto: questo sì. Cioè la capacità di ricevere le domande e il fatto che lui non è interessato a fare grandi discorsi e tanto meno ad ascoltarne, quanto piuttosto ad aprire un dialogo che sia espressione di un incontro vero.

Ascolta e scarica il podcast dell'intervista a padre Antonio Spadaro:

 








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