di Emanuela Campanile
“L’aumento endemico e sistemico delle diseguaglianze e dello sfruttamento del pianeta” e “il lavoro non degno della persona umana”. Queste “le due cause specifiche che alimentano l’esclusione e le periferie esistenziali” analizzate da Papa Francesco, nel suo discorso ai Membri della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ricevuti in Sala Clementina.
Istituita da San Giovanni Paolo II, con l’obiettivo di promuovere lo studio e il progresso delle scienze sociali, economiche, politiche e giuridiche, per offrire alla Chiesa elementi da usare nello studio e nello sviluppo della sua dottrina sociale, l’Accademia ha anche il compito di riflettere sull'applicazione di quella dottrina nella società contemporanea. Un’attenzione che per Papa Francesco si traduce in preoccupazione costante e che, oggi, ha ulteriormente evidenziato:
Riguardo alla seconda causa dell’esclusione sociale, il Papa ha richiamato l’attenzione sull’importanza che nel mondo del lavoro ci siano “persone aperte”, “intraprendenti” capaci di “relazioni fraterne”, evidenziando una necessità fondamentale:
“Valori fondamentali come la democrazia, la giustizia, la libertà, la famiglia, il creato” non possono dunque essere sacrificati in virtù dell’efficienza, dato che l’unica via si dimostra quella della “civilizzazione del mercato”. “Discorso analogo” per lo Stato-nazione che Francesco rivede in questi termini:
Da qui, infine, la rilettura del ruolo specifico della società civile:
Ascolta e scarica il podcast con la voce del Papa:
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