di Alessandro Gisotti
“Il Dono della vocazione”. E’ il titolo di due serate di approfondimento sulla Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, promosse dalla Pontificia Università Gregoriana. Alla prima conferenza che si è tenuta ieri (la seconda si terrà il 26 ottobre alle ore 16), sono intervenuti tra gli altri padre Marko Ivan Rupnik e l’arcivescovo Jorge Carlos Patrón Wong. Proprio al segretario per i seminari della Congregazione per il Clero, abbiamo chiesto di parlare del documento per la formazione sacerdotale approvato l’8 dicembre scorso e di come Papa Francesco guarda alle nuove generazioni di sacerdoti:
R. – La Ratio ci chiede di formare nel nostro cuore tutti i tratti umani e spirituali della persona di Gesù. Noi sacerdoti, insieme con il Popolo di Dio, stiamo camminando con questa bellissima vocazione: essere discepoli missionari di Cristo. Noi siamo discepoli che vogliono che la propria vita, il proprio cuore e servizio siano quelli di un buon pastore, un buon samaritano. E che possiamo condividere con il nostro popolo la gioia del Vangelo e questa esperienza unica e straordinaria dell’incontro con Cristo: far conoscere che il Vangelo veramente ci fa incontrare una cultura più umana e soprattutto più bella e felice.
D. – Lei incontra i seminaristi di tutto il mondo e anche in viaggio proprio per incontrare nei seminari i futuri sacerdoti: quanto è importante questo per Papa Francesco? Cosa le dice Papa Francesco quando ritorna dai seminari nei Paesi più lontani del mondo?
R. – Per Papa Francesco quello che è importante è la cultura dell’incontro: questo essere “Chiesa di comunione”, molto sinodale. Io sono veramente felice e contento di contribuire a questa missione del far sperimentare che la presenza del Papa, la presenza di Dio e dello Spirito Santo sono dappertutto. Tutti gli ideali della vita cristiana sono ormai parte della vita, parte del mondo. Quello che dobbiamo fare è sperimentare questa comunione: che lo Spirito Santo ci guida di fronte alle sfide del mondo odierno.
D. – Come sappiamo, Papa Francesco, fin dall’inizio del suo Pontificato, ha chiesto ai sacerdoti di essere “pastori con l’odore delle pecore”. Sta passando questo, secondo lei?
R. – Io credo che la nuova generazione - i sacerdoti e i vescovi – sia chiamata dall’interno alla chiamata di Papa Francesco: essere con il nostro popolo, a volte come guida, davanti ad esso, molte volte in mezzo al popolo, altre dietro. È un’esperienza possibile perché vera: perché noi siamo nati nella nostra famiglia, nel nostro Popolo di Dio, e siamo radicati nel cuore di Gesù per essere buoni pastori, cioè per vivere e condividere la vita e l’avventura della vocazione cristiana con il nostro popolo.
Ascolta e scarica il podcast dell'intervista a mons. Patrón Wong:
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