2017-10-18 10:21:00

Papa: violenza in nome della religione offende Dio


di Gabriella Ceraso

La pace è un "compito urgente", i credenti di ogni religione "devono invocarla" e chi ha responsabilità non può restare "neutrale". E' questo in sintesi il pensiero che il Papa ha espresso stamani rivolgendosi ad un'ottantina di delegati della World Conference of Religions for Peace, la Conferenza mondiale delle Religioni per la Pace, ricevuti in udienza nell'Auletta Paolo VI.

Prima di fare il suo ingresso in Piazza San Pietro, Francesco ha richiamato l'attenzione sull'attualità delle guerre e delle violenze che " lacerano tante popolazioni" e sull'essenza della pace, nello stesso tempo "dono divino e conquista umana": "con il cuore, con la mente e con le mani" tutti i credenti, tutti gli uomini di buona volontà e chi ricopre incarichi di responsabilità, sono " chiamati ad operare per essa", costruendola  "in modo artigianale". Quindi la sua indicazione ancora più netta:

"Nella costruzione della pace, le religioni, con le loro risorse spirituali e morali hanno un ruolo particolare e insostituibile. Esse non possono avere un atteggiamento neutro e, ancora meno, ambiguo riguardo alla pace. Chi commette violenza o la giustifica in nome della religione, offende gravemente Dio, che è pace e fonte della pace, e ha lasciato nell’essere umano un riflesso della sua sapienza, potenza e bellezza".

Il Papa non ha mancato di esprimere poi la propria "stima e gratitudine per l’operato di Religions for Peace" definendolo "un servizio prezioso sia alla religione sia alla pace, perché, ha indicato Francesco, "le religioni sono destinate per loro natura a promuovere la pace, tramite la giustizia, la fratellanza, il disarmo, la cura del creato".

Eccolo l'altro compito delle religioni, che Francesco rilancia, promuovere insieme "l’ecologia integrale":

"La Bibbia ci aiuta in questo riportandoci allo sguardo del Creatore, il quale 'vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono' (Gen 1,31). Le religioni dispongono di risorse per far progredire insieme un’alleanza morale che promuova il rispetto della dignità della persona umana e la cura del creato".

Ai delegati della World Conference of Religions for Peace in tal senso Francescso ricorda quindi i tanti buoni esempi nel mondo della forza di cooperazione interreligiosa contro i conflitti e per uno sviluppo sostenibile, invitando tutti  a "proseguire su questa strada confidando in Dio e nella buona volontà umana".

 








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