2017-10-09 13:08:00

Dal Papa, il Presidente tedesco: migrazioni e 500 anni della riforma luterana


di Giada Aquilino

La situazione “economica e religiosa” in Europa e nel mondo, con particolare riferimento al “fenomeno delle migrazioni” e alla “promozione di una cultura di accoglienza e di solidarietà”. Sono alcune delle questioni affrontate stamani in Vaticano nell’udienza del Papa al presidente della Repubblica Federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier, il quale si è successivamente incontrato con il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, accompagnato dal segretario per i Rapporti con gli Stati, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher.

Durante i colloqui è stato pure espresso “compiacimento” per “i buoni rapporti e la proficua collaborazione” tra la Santa Sede e la Germania e fra la Chiesa e le istituzioni del Paese. Apprezzamento è stato inoltre manifestato per il “positivo dialogo interreligioso ed ecumenico”, in particolare fra cattolici e protestanti nella ricorrenza del quinto centenario della riforma luterana.

Dopo l'incontro con il Papa il Presidente tedesco Steinmeier ha avuto un incontro con i giornalisti ai quali ha rilasciato questa dichiarazione:

"Sono veramente impressionato. Impressionato dalla sua persona, dal suo modo così aperto di condurre il dialogo, impressionato anche dalle sue posizioni. Abbiamo parlato, naturalmente, della situazione in Germania dopo le elezioni: il Papa è bene informato sui risultati elettorali, e la domanda sugli effetti sulla Germania, sul ruolo della Germania nel mondo, in particolare la questione dei rifugiati e della migrazione hanno ricoperto ampio spazio nel nostro incontro, nel nostro scambio di idee. Il Pontefice ha manifestato il suo rispetto di fronte al modo in cui la Germania ha assunto la sua responsabilità nella grande crisi dei rifugiati ed ha espresso la sua speranza che la Germania non volti le spalle a un problema che ci accompagnerà ancora. In particolare, l’Africa è tra le sue preoccupazioni ed egli auspica che la Germania possa contribuire a far sì che la solidarietà europea ci induca a fare di più per portare lo sviluppo in quelle regioni dell’Africa dalle quali proviene oggi la maggior parte dei rifugiati. In questo contesto, Papa Francesco ha anche ricordato che i cambiamenti climatici e le distruzioni ambientali hanno portato una nuova dinamica nel movimento dei profughi; ha espresso anche la sua preoccupazione per il fatto che il Trattato di Parigi sul clima possa essere mantenuto. Ha fatto riferimento al suo impegno per cercare di convincere anche gli Stati Uniti d’America e il Presidente stesso a non fare nulla che possa favorire un’erosione di quegli accordi faticosamente raggiunti. Abbiamo parlato anche del ruolo delle Chiese e delle religioni nei conflitti internazionali. Dal canto mio ho detto che spero fortemente che le comunità religiose, e con esse lo stesso Pontefice, mobilitino le loro forze per contribuire a disinnescare i molti conflitti ancora irrisolti che ci circondano e magari proporre anche soluzioni che al momento ancora non ci sono".








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