2017-09-22 11:40:00

Messico. P. Dorantes: ricostruiamo le case dei poveri nelle campagne


di Gabriella Ceraso

Prosegue senza sosta in Messico la ricerca di sopravvissuti fra le macerie del sisma che ha colpito il Paese martedì scorso, provocando almeno 286 morti, secondo l'ultimo bilancio ufficiale, e migliaia di sfollati. Solo a Città del Messico sono morte 148 persone, fra cui 19 bambini e almeno sei adulti nella scuola elementare crollata; 73 nello stato di Morelos, 45 a Puebla, 13 nello Stato di Messico, sei in quello di Guerrero e una a Oaxaca. La popolazione è tutta mobilitata per i soccorsi e si è messa in moto una grande rete di solidarietà che coinvolge le diocesi locali e la Conferenza episcopale americana.

Padre Manuel Dorantes, parroco della Chiesa Cattolica Immacolata Concezione nel quartiere Brighton Park di Chicago accoglie, in un quartiere a predominanza ispanica, tanti parrocchiani di origine messicana le cui famiglie sono state colpite da questa tragedia. "Ma non si tratta di famiglie della capitale, Città del Messico", ci racconta padre Manuel, "bensì di tante persone di luoghi meno noti, ma molto poveri e in grande sofferenza". Solo nello Stato di Puebla per esempio, ci spiega il sacerdote, "1.700 case sono state dichiarate inagibili e secondo il governatore dello Stato dovrebbero essere demolite nei prossimi mesi, ma il numero potrebbe salire al termine dei controlli degli esperti".

Stesso scenario negli Stati di Guerrero, Morelos e Oaxaca, fuori dai circuiti dell'informazione internazionale. "Si tratta di luoghi anche difficilmente raggiungibili", sottolinea padre Manuel tanto che molti parrocchiani "non hanno nessuna notizia dei propri familiari da giorni; quello che riusciamo a fare nei momenti di maggiore difficoltà è pregare". Per questo motivo padre Manuel, in accordo con la diocesi di Chicago e con i suoi parrocchiani, ha deciso di rimboccarsi le maniche e lanciare una Campagna di raccolta fondi che però, spiega, "non mira alle necessità nel breve termine a cui in tanti stanno già pensando, ma alla cosa più preziosa e difficile da ricostruire per la popolazione povera delle campagne messicane, cioè la casa". L'iniziativa si chiama "Mision Esperanza": "la prima unifamiliare sarà costruita nello Stato di Puebla per un costo di $ 25.000 e se l'obiettivo verrà raggiunto potrà diventare un modello per ogni parrocchia del mondo":

R. – E’ stata una settimana molto difficile per la mia parrocchia qui a Chicago, specialmente per i miei parrocchiani che sono messicani e che hanno le loro famiglie nello Stato di Morelos, di Puebla e del Messico, perché non avevano possibilità di comunicazione. Ogni giorno abbiamo pregato per queste famiglie qui in Chiesa. Ieri parlavo con una signora che da quattro giorni non sa niente della sua famiglia. E’ un momento molto difficile.

D. – C’è una solidarietà di queste famiglie che sono lontane, già si sta lavorando su questo fronte?

R. – Qui in parrocchia abbiamo deciso di andare a fare una colletta per aiutare a costruire una casa per una famiglia, specialmente nello stato di Puebla, dove hanno perso 1.700 case. Noi cominciamo con una famiglia e dopo vediamo se è possibile costruire due o tre case per la gente in questa parte del Messico. La gente lavora in campagna, è gente semplice, non ha soldi in banca, non hanno tante proprietà, sono poveri.

D.  – Si chiama “Missione speranza” l’iniziativa che voi avete lanciato con questo obiettivo di costruire questa casa, come si fa a partecipare?

R. – Tutta la gente che si trova fuori dalla parrocchia può andare sul sito web: www.gofundme.com/misionesperanza. In questa pagina la gente può fare la propria donazione per questo progetto.

D. – E può diventare questo un modello di aiuto ad ampio raggio, secondo lei, se funziona?

R. – Noi speriamo di sì. C’è tanta gente che ha bisogno di una casa, specialmente questa gente molto povera nella campagna messicana: ha perso tutto e deve cominciare un’altra volta la propria vita. La mia parrocchia può aiutare una famiglia, una parrocchia in Italia può aiutare un’altra famiglia, e questo può diventare un modello. Io una volta raccolti i soldi qui a Chicago, parlerò con il vescovo dell’arcidiocesi di Puebla e anche con il vescovo di Cuernaca, nello stato di Morelos, per fare la selezione di quale famiglia deve ricevere la casa. Credo che questo possa essre un segno forte dell’unità della Chiesa, della Chiesa universale. La nostra è un’iniziativa parrocchiale ma ci sono tante parrocchie nel mondo e qui a Chicago siamo disponibili ad aiutare altri parroci che vogliono fare una cosa simile a noi.

D. – E’ arrivata ai messicani della sua parrocchia la voce del Papa, il suo appello, la sua preghiera, il suo aiuto espressi mercoledì all' Udienza?

R.  – Sì, è arrivata la voce del Santo Padre. Noi non dimentichiamo le sue parole, quando lui ha visitato il Messico. Noi preghiamo per lui e per l’unità di tutta la Chiesa. Abbiamo sentito la sua voce e questa voce che ci dà tanta speranza. Ringraziamo il Papa Francesco per il suo accompagnamento.








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