2017-09-19 13:27:00

Card. Filoni: Dio visiti il Giappone e redima il suo popolo


di Amedeo Lomonaco

Per Francesco Saverio, annunciare il nome di Gesù in Giappone “rispondeva al profondo desiderio di portare in questa terra l’annuncio dell’amore e della compassione di Dio, perché il popolo giapponese, pur nobile e colto, era privo della rivelazione di Dio”. E’ questo uno dei passaggi dell’omelia pronunciata oggi, nella cattedrale di Nagasaki, dal card. Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, in visita nel Paese asiatico. Numerosi missionari – ha ricordato il porporato – hanno seguito l’esempio di questo “instancabile evangelizzatore”.

Ma oggi – ha detto il card. Filoni – si riscontra un grande pericolo: “quello di relativizzare sia la missione della Chiesa nel portare il Vangelo, sia la stessa persona di Cristo”. “Per esempio - ha osservato - si preferisce parlare di Cristo come di un saggio che mostra una giusta regola di vita, o di una buona persona che aiutava i poveri e gli emarginati della società della sua epoca. Volendo vedere la figura di Cristo come un filantropo dell’umanità, si rischierebbe di percepire anche la missione della Chiesa come quella di una grande organizzazione umanitaria mondiale”.

I missionari – ha aggiunto il card. Filoni - sono arrivati in Giappone, “pronti a sacrificare la propria vita”, non “per annunciare Cristo come uno straordinario saggio o un guru della vita morale, o come promotore di benessere sociale”. Sono arrivati nel Paese asiatico – ha spiegato - “per annunciare il mistero di Gesù, Figlio di Dio, che offre la sua vita per riscattare l’uomo dalla sua solitudine esistenziale, dalla povertà del peccato e dalle schiavitù che lo umiliano”.

Evangelizzare significa annunciare il “Signore risorto che ha il potere di sciogliere il vincolo della morte e dei peccati”. “Noi – ha affermato il card. Filoni - siamo allora chiamati ad una missione grande verso questa umanità povera, sofferente, distrutta dall’odio, dalle invidie, dagli aborti, dalle guerre più atroci, dalle violenze sui più poveri, dalla droga, dalla dipendenza mortale del successo e del denaro”. Quanto sarebbe bello che anche il Giappone  - ha concluso il porporato -  potesse esclamare: “Dio ha visitato il suo popolo!”, Dio ha visitato il Giappone!  Questa è anche la mia preghiera: Possa Dio visitare e redimere tutto il Popolo giapponese”.

Incontrando, sempre a Nagasaki, sacerdoti, religiosi e fedeli laici il card. Filoni ha sottolineato che molti giapponesi ancora sembrano porsi questa domanda: perché si devono annunciare Cristo e il Cristianesimo in Giappone? “Non si può ridurre il Cristianesimo a una cosa che si può identificare con la cultura di un Paese, come ritenevano erroneamente i governanti, che perseguitarono i vostri antenati nella fede. Al contrario, - ha osservato il porporato - l’unicità della fede cristiana si trova nella Provvidenza di Dio per la salvezza di tutta la umanità”.

Rivolgendosi ai pre-seminaristi ed aspiranti, il prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli ha infine detto: “abbiate coraggio, perché il Signore, se vi ha scelti, anche vi conosce; sa le vostre debolezze e per questo vi darà anche la grazia necessaria per andare avanti. Infatti, come consacrati, siamo chiamati ad annunciare Cristo per averlo conosciuto noi per primi. Santo non è l’uomo perfetto o la donna perfetta, bensì colui che si fida del Signore con umiltà e coraggio, come Pietro e Paolo”.








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