2017-08-31 11:40:00

Card. Turkson all'Expo di Astana: l'Energia per il bene comune


Visita ad Astana, in Kazakhstan, del cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, in occasione dell’Expo 2017, quest’anno dedicata al tema del futuro energetico. Alla manifestazione è presente anche la Santa Sede con un padiglione intitolato “Energia per il bene comune: prendersi cura della nostra casa comune”. Oggi si è tenuto un incontro interreligioso dedicato alla pace e alla difesa del creato, organizzato dallo stesso dicastero vaticano.

Nel discorso inaugurale il card. Turkson dopo il saluto alle personalità religiose e politiche presenti, ha messo in guardia dalle minacce al nostro pianeta a causa dell'uso improprio e della ingiusta distribuzione delle risorse, compresa l'energia. In proposito il porporato ha citato "il surriscaldamento globale, la desertificazione, la deforestazione, lo scioglimento dei ghiacci, la mancanza di acqua, i disastri naturali come tsunami, inondazioni e l'estinzione delle specie animali e vegetali; tutti fenomeni - ha osservato - che hanno effetti devastanti sulla vita di milioni di persone, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo".

"Come leader religiosi - ha detto il card. Turkson - non possiamo offrire soluzioni ma solo una visione del mondo ispirata alla fede. Ogni credente del Pianeta deve rivedere il proprio modo di vivere". Deve recuperare il senso di gratitudine a Dio per i suoi doni come aria, vento, acqua, terra, fuoco, cibo. Recuperare un senso di moderazione nell'uso delle risorse della terra. Deve ispirarsi al principio delle destinazione universale dei beni della Terra per condividerli con il resto della famiglia umana e avere un senso di responsabilità. in particolare nel caso delle calamità naturali, per una maggiore cura della creazione.

Nel pomeriggio verrà letto un Documento comune d'intenti sull'ambiente con tutti i leader religiosi presenti all'Expo.

Sulle motivazioni della presenza della Santa Sede all'Expo 2017, Federico Piana ha intervistato il cardinale Turkson:

R. – Come dicastero, cerchiamo di realizzare ciò che diceva la “Gaudium et spes”: che la Chiesa cerca sempre di mostrare il suo affetto per l’umanità, entrando in dialogo con l’umanità per quanto riguarda tutte le sue aspirazioni e i suoi problemi. Quindi, quando l’umanità si raduna, la famiglia umana si raduna per considerare alcune delle sfide, come quella del cibo, dell’energia eccetera, la Chiesa si presenta come un compagno per aiutare un po’, con i suoi pensieri e cercare di dare un orientamento all’umanità, cercando di trovare soluzioni ad alcuni di questi problemi e sfide. Ecco perché siamo qui: questa volta si tratta di energia, e vogliamo raccontare una piccola storia dell’energia, che per noi è l’energia spirituale. Dopo tutto ciò che diciamo nel padiglione, finiamo attirando l’attenzione sul fatto che c’è anche energia dentro tutti noi, energia che aiuta un po’ a orientare i nostri gesti, le nostre azioni, le nostre decisioni. Questo è quello che noi chiamiamo “energia spirituale” e citiamo come esempio quella di Madre Teresa che ha detto che nella preghiea si trova il modo migliore di rendere servizio; citiamo Indira Gandhi, citiamo Nelson Mandela, il loro spirito di servizio come leader del loro proprio Paese … e così via. Ecco perché siamo qua.

D. – Energia spirituale che deve farci amare ancora di più la nostra casa comune, un po’ come si chiama il padiglione …

R. – Sì, appunto: proprio questo. Queste sono le cose che noi trascuriamo facilmente, pensando che tutte le soluzioni siano tecnologiche e sono da trovare alcune sviluppi della scienza, che sono anche importanti ma non esauriscono – per così dire – i problemi e le aspettative dell’umanità.

D. – Ci sarà anche un incontro, presso il Palazzo della pace e della riconciliazione, con tutti i leader religiosi … un evento di respiro molto ampio, direi …

R. – Come sai, questa piramide qui ad Astana è un po’ il simbolo del dialogo interreligioso, perché Astana stessa ha un suo progetto di organizzare ogni tanto un incontro interreligioso, sempre per discutere il tema della pace. Quindi, venendo qui e visto che la Santa Sede è stato l’unico Stato religioso invitato, noi abbiamo voluto utilizzare l’invito rivolto a noi per coinvolgere le altre fedi, le altre religioni in questo evento. Abbiamo quindi pensato di organizzare questa discussione sul tema dell’Expo ma dal punto di vista interreligioso. Così abbiamo invitato un rappresentante dell’ebraismo, un rappresentante dell’islam, un rappresentante del Consiglio ecumenico e delle religioni e quindi ci sarà un rappresentante degli anglicani, uno dei luterani e uno degli ortodossi-russi.

D. – Quindi un modo anche per rilanciare il grido di pace che in questo momento storico particolare, in cui tutto il mondo ha tensioni – ricordiamo anche la Corea del Nord – è un grido importante …

R. – Sì: proprio perché noi siamo qui proprio per promuovere la vita umana sulla terra, nei suoi rapporti tra individui e nazioni ma anche perché sia una situazione che consenta una convivenza pacifica sulla terra. Quando abbiamo pensato di organizzare quell’evento, la crisi della Corea del Nord non c’era ancora, ma c’era stato il messaggio da diverse parti del mondo, che ha indotto Papa Francesco a parlare di “terza guerra mondiale a pezzi”. Quindi, la minaccia alla pace c’è sempre; per questo noi speriamo di utilizzare questo evento legato a questo luogo simbolico nel mondo, questa piramide di Astana, per lanciare di nuovo la voce delle religioni per la pace, per il rispetto del Creato.








All the contents on this site are copyrighted ©.