2017-08-28 11:47:00

Iraq: liberata la città di Tal Afar. Preoccupazione per i civili


Le forze irakene, sostenute da milizie sciite locali e dai raid aerei della coalizione internazionale a guida statunitense, hanno sconfitto la resistenza dello Stato islamico (SI, ex Isis) a Tal Afar, nel nord del Paese, liberando la città dalla presenza jihadista. A una settimana dall’inizio dell’offensiva - riferisce l'agenzia AsiaNews - le autorità hanno annunciato la vittoria (quasi) completa sulle milizie fondamentaliste, che hanno perso il controllo di una delle ultime roccaforti in Iraq. Al momento sono in corso le battute finali di pulizia dell’area dalle ultime sacche di resistenza jihadista. 

Prossimo obiettivo nell’area è la cittadina di Al-Ayadieh
Intanto i soldati hanno già iniziato a festeggiare la vittoria, che segna un altro colpo inferto alle milizie del sedicente Stato Islamico in Iraq, dopo la “liberazione” di Mosul. Milizie pro-governative hanno sfilato per le vie della città a bordo dei carri armati, sventolando bandiere e mostrando segni di vittoria. Rimossi anche stendardi e cartelli dell'Is dagli edifici e dai punti di controllo allestiti dai combattenti. La città sorge lungo la tratta che collega Mosul al confine siriano ed è un crocevia importante di uomini e mezzi nella regione. Ora il prossimo obiettivo nell’area è la cittadina di Al-Ayadieh, circa 15 km a nord di Tal Afar, anch’essa situata lungo la strada che conduce alla frontiera con la Siria

I civili usati dall'Is come scudi umani. Rinvenuta una fossa comune
La maggior parte degli oltre 200mila abitanti di Tal Afar hanno già abbandonato la città nel 2014, in concomitanza con l’arrivo dei primi miliziani dello Stato islamico. In origine essa era abitata da turkmeni sciiti, considerati “eretici” dai fondamentalisti sunniti dell’Isis. Come per Mosul, i timori della battaglia di Tal Afar hanno riguardato la sorte di migliaia di civili intrappolati in città e impossibilitati a fuggire. Stime della coalizione riferivano di circa 50mila persone bloccate all’interno, usati dai jihadisti come scudi umani. Nelle battaglie che si sono combattute nei giorni scorsi sarebbero morte almeno 162 persone, decine i feriti. I soldati hanno inoltre rinvenuto una fossa comune in una zona periferica della città, che conteneva i cadaveri di 80 persone, in maggioranza civili. 

Preoccupa la condizione dei civili in fuga
Ed è proprio la sorte della popolazione locale a preoccupare attivisti e associazioni pro diritti umani attive nella zona. In una nota i vertici di Oxfam, che coordinano gli interventi nell’area, chiedono al governo iracheno di assicurare l’incolumità dei civili e la consegna urgente di aiuti. Decine di persone in fuga dai combattimenti hanno trovato riparo nel centro sanitario di Badush, circa 60 km a est di Tal Afar: “I piccoli - riferisce un portavoce della Ong - erano ricoperti di sporcizia e molto magri, hanno attraversato l’inferno per arrivare fino a qui. Le famiglie hanno cercato di rimanere unite, le madri tenevano stretti a sé i loro bambini, alcuni neonati. Erano tutti esausti e traumatizzati dalla terrificante esperienza”. (D.S.)








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