Si è svolto a Tallin un incontro tra responsabili delle Chiese europee e la presidenza estone del Consiglio d’Europa, come tradizionalmente la Commissione degli episcopati della comunità europea (Comece) e la Conferenza delle Chiese europee (Kek) organizzano a ogni cambio di semestre. Numerosi i temi messi sul tavolo del dialogo con il primo ministro estone Jüri Ratas, e il ministro dell’interno Andrus Anvelt, che si è svolto il 18 agosto: “le preoccupazioni di Papa Francesco” riguardo “le conseguenze della digitalizzazione dell’economia sull’occupazione e la migrazione scelta”, spiega un comunicato Comece, oltre che “l’importanza di investire sulla gioventù per permettere alle nuove generazioni di diventare cittadini attivi e di svilupparsi culturalmente e professionalmente nel proprio paese”.
Al centro dell'incontro: sicurezza e difesa alle frontiere orientale Ue
e politica dei migranti
Si è parlato poi anche del Partenariato orientale dell’Ue: dalla Comece la richiesta
di una “solidarietà e collaborazione più forti nell’ambito della sicurezza e della
difesa alle frontiere orientali dell’Ue”. Dando notizia dell’incontro, la Kek sottolinea
invece il confronto sulla migrazione interna ed esterna e la sottolineatura da parte
della delegazione “di dare più attenzione politica alle implicazioni” delle migrazioni
da un Paese Ue a un altro; e ancora “i cambiamenti nel panorama culturale e religioso”
e la necessità di considerare le religioni come “elemento centrale per la soluzione
dei conflitti che le società affrontano”.
Consultazione a novembre sul fondamentalismo religioso
Dagli incontri politici e con le Chiese estoni è nata anche l’iniziativa di una consultazione
sul fondamentalismo religioso che si terrà il 16-17 novembre a Tallin, sotto l’egida
di Kek, Comece, Consiglio delle Chiese del Paese e la collaborazione del Ministero
degli Interni estone.
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