2017-08-24 12:30:00

Chiesa Australia. Legge su nozze gay: rischi libertà religiosa e di coscienza


La Chiesa cattolica, insieme ad altre tradizioni di fede, insegna che il matrimonio è un'istituzione naturale stabilita da Dio, un'unione permanente tra un uomo e una donna, destinata alla formazione di una famiglia. Qualsiasi legislazione che modifichi questa definizione di matrimonio riconosciuta da tutte le culture più importanti del mondo richiede un'attenta considerazione da parte di tutti gli australiani”. Scrive così mons. Denis Hart, arcivescovo di Melbourne, in Australia, in una lettera pastorale diffusa sul sito web dell’arcidiocesi.

Il referendum nazionale sulla legalizzazione delle nozze gay
Il documento episcopale arriva nel giorno in cui scade, per i cittadini australiani, il termine per iscriversi al referendum nazionale sulla legalizzazione delle unioni omosessuali
. La votazione, che avverrà tramite posta dal 12 settembre al 7 novembre, permetterà ai cittadini aventi diritto di approvare o meno l’emendamento alla normativa del 2004 - che definiva il matrimonio come unione tra coniugi di sesso opposto – affinché includa anche le unioni tra persone dello stesso sesso.

Il voto dei cattolici per essere ascoltati su questo importante problema pubblico
 “È vitale che noi cattolici votiamo – ribadisce il presule - affinché il nostro punto di vista possa essere ascoltato su questo importante problema pubblico. Il suo esito influenzerà profondamente la nostra società e le nostre famiglie in futuro”. Quanto al fatto che molti considerano la legalizzazione delle unioni omosessuali “una questione per garantire l’uguaglianza per ogni relazione”, mons. Hart sottolinea che “sì, i diritti umani sono importanti, ma lo sono anche le responsabilità umane: siamo responsabili dell’impatto delle nostre decisioni sulle generazioni future”. Pertanto, l’arcivescovo di Melbourne chiede “a tutti di considerare le profonde implicazioni di una possibile legislazione” sulle unioni omosessuali che solleva domande importanti: “Perché gli esseri umani esistono come maschio e femmina? Siamo tutti figli di un maschio e di una femmina”.

La legalizzazione delle nozze gay può violare i diritti umani fondamentali della “libertà di religione e di coscienza
Quindi, mons. Hart ribadisce che “nessuna legge dovrebbe essere emanata senza un profondo dibattito pubblico in cui tutti ci impegniamo su questioni che vanno oltre gli slogan”. Anche perché “in una comunità pluralista, il rispetto per la differenza dovrebbe essere tanto importante quanto la richiesta di uguaglianza”. Inoltre, il presule si dice preoccupato del fatto che la legislazione futura sul matrimonio tra persone dello stesso sesso possa violare i diritti umani fondamentali della “libertà di religione e di coscienza”, perchépuò provocare restrizioni al diritto che hanno i rappresentanti religiosi di insegnare, predicare, parlare liberamente del matrimonio omosessuale come contrario al proprio Credo o alla propria coscienza”.  

Riaffermata la dignità” di tutte le persone con un orientamento omosessuale
Al contempo, la Chiesa australiana afferma “la dignità” di tutte le persone con un orientamento omosessuale, perché “come tutti gli esseri umani sono creati a immagine e somiglianza di Dio” ed “hanno il diritto di aspettarsi di essere amati, accolti e non soggetti a discriminazioni ingiuste”. È dunque in questo spirito che “la Chiesa cattolica continuerà a insegnare e predicare la verità che il matrimonio è unione di un uomo e di una donna” ed incoraggia “tutte le persone di buona volontà ad abbracciare la pienezza di quella verità”, lavorando “per promuovere e rafforzare il matrimonio e le famiglie”. (I.P.)








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