2017-08-16 14:01:00

Kenya: appello dei vescovi all’unità e alla pace dopo le elezioni


Non si placa la tensione in Kenya, dopo le elezioni presidenziali dell’8 agosto e la proclamazione della vittoria da parte del capo di Stato uscente, Uhuru Kenyatta. Un risultato non accettato dall’opposizione guidata da Raila Odinga, che denuncia i metodi violenti della polizia. Secondo la Croce Rossa, almeno 23 persone sarebbero rimaste uccise negli scontri tra le due fazioni, mentre si contano circa un centinaio di feriti. In questo drammatico contesto, la Chiesa locale richiama alla pace ed all’unità nazionale.

Le votazioni sono state “una sfida”, scrive la Conferenza episcopale del Kenya in una nota del 12 agosto, ma ancora molto resta da fare. In primo luogo, quindi, i presuli lanciano un appello al presidente ed al suo governo perché “agiscano rapidamente per unire il Paese, diviso dal periodo elettorale”. “Speriamo che nessuna comunità venga isolata a causa del suo schieramento politico”, sottolineano i vescovi, esortando poi tutti i partiti ad agire in nome “dell’unità, della pace e della riconciliazione”.

Anche le forze dell’ordine vengono chiamate in causa: a loro, la Chiesa del Kenya esprime apprezzamento per l’opera di sicurezza compiuta durante le votazioni, ma al contempo chiede “di evitare l’uso eccessivo della forza nel gestire la folla, rispettando così la sacralità della vita”, poiché il loro compito è quello di “proteggere i cittadini del Kenya ed i loro beni”. “Nessuna vita dovrebbe andare perduta a causa di una votazione”, affermano i vescovi.

Quanto alle proteste dell’opposizione per i risultati elettorali, i vescovi “implorano e sollecitano le parti interessate a ricorre agli strumenti giuridici previsti dalla Costituzione” per chiedere una soluzione. Infine, rivolgendosi direttamente ai cittadini, i vescovi li ringraziano “per aver fatto la propria parte” e li invitano “a mantenere la pace e la tolleranza in ogni momento”, ricordando che “la Chiesa è pronta a camminare accanto al popolo, assicurando preghiere e costante supporto”. (I.P.)








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