2017-08-06 10:49:00

Venezuela espulso da Mercosur. Cresce protesta interna e esterna contro Maduro


di Michele Raviart

Come aveva promesso ieri davanti alla Guardia Bolivariana, il presidente venezuelano Nicolàs Maduro ha rimosso dall’incarico il Procuratore Generale Luisa Ortega, accusata di aver protetto le opposizioni. Nella mattinata di ieri una trentina di poliziotti le hanno impedito di raggiungere il suo ufficio a Caracas, mentre nel pomeriggio la contestata Assemblea Costituente le ha revocato l’incarico. “Nel Paese è in pieno corso un golpe contro la Costituzione, combatterò fino all’ultimo respiro per la democrazia”, ha denunciato Ortega, storica esponente chavista e una delle voci pià forti contro Maduro. La Procura Generale aveva anche aperto un’inchiesta, mercoledì scorso, sulle presunte frodi nelle elezioni per la Costituente e ne aveva chiesto l’annullamento. A sostituire Ortega, sarà Tarek William Saab, vicino a Maduro e già difensore dei diritti civile, mentre per l’ex-procuratore, che ha ora i conti bloccati e non può lasciare il Paese, si profila un processo.

“Quello che sta accadendo in Venezuela è una presa in ostaggio totale di ogni istituzione da parte di un sola parte politica”, ha affermato Julio Borges, presidente del Parlamento venezuelano, unico organo costituzionale rimasto in mano alle opposizioni. Per protestare contro l’Assemblea Costituente, che ha il compito di riformare la carta costituzionale e dare più poteri a Maduro, domani i parlamentari marceranno verso il Palazzo Legislativo di Caracas, dove l’Assemblea è riunita. Leandro Lopez, uno dei due leader delle opposizioni rinchiuso in prigione dopo il voto, è intanto tornato agli arresti domiciliari dopo quattro giorni passati nel carcere militare di Ramo Verde. Lo ha annunciato la moglie che su twitter ha ribadito: “continuiamo con più convinzione e fermezza per ottenere la pace e la libertà del Venezuela”.

Sul piano internazionale gli Stati Uniti hanno definito “illegale” l’allontanamento di Luisa Ortega, mentre il Mercosur, l’organizzazione che tutela il libero commercio in Sud America, ha espulso il Venezuela a tempo indeterminato per aver violato la cosiddetta "clausola democratica". La decisione è stata presa a San Paolo dai ministri degli Esteri di Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay e sarà revocata quando, si legge in una nota, “saranno liberati i prigionieri politici, sarà ristabilito il potere legislativo al Parlamento e sarà annullata l’Assemblea Costituente”.

 








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