2017-07-19 13:41:00

Il 22 agosto torna la Tendopoli di San Gabriele


Di Marina Tomarro

“Alzati e va…. è in preghiera”: è questo il filo conduttore della 37.ma Tendopoli di San Gabriele, che si svolgerà dal 22 al 26 agosto al Santuario di Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo. Un tema che nasce direttamente dai ripetuti inviti che spesso Papa Francesco rivolge ai giovani, esortandoli a non scoraggiarsi di fronte alle tante difficoltà della vita, ma a rialzarsi e andare avanti. E infatti la figura di riferimento per queste giornate sarà proprio quella dell’apostolo Paolo, che caduto, è stato rialzato dalla grazia di Dio che lo aveva scelto per andare missionario nel mondo a proclamare il Vangelo a tutte le genti.

“La tematica - spiega padre Francesco Cordeschi, fondatore della Tendopoli - si riferisce a questo: non solo i giovani devono alzarsi per mettersi in cammino, ma anche le persone adulte devono incominciare a tendere la mano. Non sono solo i giovani seduti, ma forse anche gli adulti che spesso e volentieri sono statici e non hanno delle risposte concrete all’ansia di tanti ragazzi”.

La kermesse giovanile si aprirà il 22 agosto alle ore 18.30 con il saluto del vescovo della diocesi di Teramo-Atri, mons. Michele Seccia, insieme al padre generale dei Passionisti Joachin Rego. Nella serata i giovani accoglieranno l’arrivo della Fiaccola della Speranza, benedetta da Giovanni Paolo II prima, da Benedetto XVI dopo e infine da Papa Francesco, portata in staffetta da un gruppo di 20 podisti, dopo aver attraversato nei giorni precedenti i luoghi colpiti dal terribile terremoto dello scorso anno come Norcia e Amatrice.

Tanti gli incontri previsti nelle giornate della Tendopoli, particolarmente atteso quello del 24 agosto, con il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, che con la relazione “Alzati ed entra nella città” inviterà i giovani a non restare chiusi nei propri progetti individuali ma ad uscire e a predisporsi all’accoglienza dell’altro.

“Io credo - continua padre Cordeschi - che questa manifestazione lasci questo: i ragazzi devono capire che possono passare da una libertà che li rende schiavi ad una schiavitù di amore che li rende liberi. Devono passare, anche vivendo nella tenda, nella precarietà, all’essenziale della vita che è l’amore. Quindi riscoprire il desiderio di camminare, non restare fermi, statici, perché il bello, il nuovo, deve ancora accadere. Basta mettersi in cammino”.

La tendopoli nel corso degli anni è stata portata dai tanti immigrati devoti di San Gabriele dell’Addolorata in diverse parti del mondo, in particolare in Paesi del Sud America come il Venezuela, la Colombia e l’Argentina. ”La venerazione per il nostro San Gabriele è grande ovunque – racconta ancora padre Francesco - egli è un giovane che parla ai suoi coetanei incoraggiandoli a non fermarsi alle difficoltà ma a guardare verso il futuro con gli occhi pieni di fede affidando, come fece lui, tutta la vita al Signore, certi di percorrere la strada migliore verso la santità”.

Ascolta e scarica il podcast dell'intervista a padre Francesco Cordeschi








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