Credibili, pacifiche e libere: così dovranno essere le prossime elezioni generali in Kenya, fissate per l’8 agosto. A chiederlo al governo sono i leader religiosi del Paese, in un appello congiunto diffuso al termine di un incontro multiculturale svoltosi a Nairobi il 13 luglio scorso.
Misure preventive contro violenze e incitazioni all’odio
Sottolineando in particolare l’importanza della credibilità nelle operazioni di voto,
i firmatari dell’appello invitano “tutte le parti interessate a compiere il necessario
per assicurare elezioni attendibili”. Di qui, l’invito alle istituzioni statali affinché
attuino alcune misure preventive contro le violenze, risolvendo le controversie attraverso
l’iter giuridico ed applicando sanzioni efficaci ed immediate per chi incita all’odio.
Allo stesso tempo – prosegue il messaggio - la Commissione elettorale dovrà assicurare
che tutti i sistemi elettorali siano funzionali e che i membri dell’organismo stesso
siano preparati e competenti nel monitorare le procedure di voto.
Tutelare le donne candidate
Un ulteriore appello viene lanciato a tutti gli agenti di sicurezza affinché operino
per tutelare gli aventi diritto al voto ed intervengano fermamente contro chi istiga
all’odio ed alla violenza, in particolare nei confronti delle donne candidate. Per
questo, i leader religiosi invitano i keniani a non votare per nessuno che inciti
alla violenza, poiché chi esercita la leadership deve sempre tenere in considerazione
il rispetto dei diritti degli altri, soprattutto dei suoi avversari politici.
Manipolare i voti è un peccato grave
Di qui, l’appello si allarga anche a quei candidati che usciranno sconfitti dalla
tornata elettorale: “Consigliamo a tutti di prepararsi a questa eventualità e soprattutto
di riconoscere che la vita continua, indipendentemente dal risultato delle elezioni”,
scrivono i leader religiosi. Infine, ribadendo che manipolare i voti “è un peccato
grave”, i firmatari del messaggio pregano per il bene della nazione, affinché “Dio
conceda al Kenya di avere giustizia, unità, pace, libertà e prosperità”. (I.P.)
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