“Non creare le possibilità per una militarizzazione del bilancio e delle strutture”. E’ quanto chiede all’Unione Europea la Conferenza delle Chiese europee (Cec). Nel comunicato - ripreso dall’agenzia Sir - si esorta anche l’Ue a “rafforzare il suo ruolo come attore di pace e riconciliazione attraverso strumenti non militari”. La Cec si dichiara inoltre contraria alle proposte della Commissione europea e ai finanziamenti per un programma europeo di sviluppo industriale per la difesa. Il rischio, secondo la Conferenza delle Chiese europee, è di “trasformare l’Ue in un’alleanza militare”.
Gli obiettivi siano stabilità e riconciliazione
“Tali incrementi di finanziamento militare – si legge nel comunicato - hanno effetti
negativi sulla sicurezza, mentre livelli simili d’investimenti in altri settori contribuiscono
ad aumentare la riconciliazione, la stabilità e la prosperità, che sono alla base
della sicurezza”. L’Ue – si sottolinea nel documento - deve invece “rafforzare il
suo lavoro di prevenzione e risoluzione dei conflitti” perché essa stessa è “un esempio
di ciò che può essere fatto attraverso mezzi non militari”.
La priorità sia la disoccupazione giovanile
L’Ue – si legge inoltre nel comunicato - deve porre la propria attenzione alla “disoccupazione
giovanile, allo sviluppo economico regionale e alle questioni sociali, in particolare
nell’Europa orientale e meridionale”. La Cec esorta infine l’Europa ad “impegnarsi
con i governi nazionali in una discussione critica sul loro ruolo nel futuro sviluppo
delle politiche di difesa dell’Ue”. (A.L.)
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