Quasi un terzo della popolazione australiana dichiara di non professare alcuna religione, vale a dire circa 7 milioni di persone, una percentuale che è passata dallo 0,8% nel 1966 al 30,1% del 2016. Questo gruppo è in vetta alla classifica delle “appartenenze religiose”, avendo superato anche i cattolici, che sono oggi il 22,6% della popolazione (erano il 25,3% nel 2011). Lo rivelano i dati pubblicati dall’Ufficio nazionale di statistica australiano, sulla base del Censimento compiuto nel 2016.
I dati variano a seconda dell’età
Il cristianesimo, emerge dalla ricerca citata dall’agenzia Sir, resta la religione
più diffusa (52% sommando le diverse confessioni cristiane), ma il dato cambia a seconda
dell’età: nella fascia 18-34 i cristiani sono il 39,4% e il 38,7% i “senza religione”;
tra gli over 65, i cristiani sono oltre il 70%, il 16% senza religione.
L’influenza dell’immigrazione
Un altro dato interessante che emerge riguardo alla religione è che nel decennio 2006-2016
è ulteriormente cresciuta la percentuale di persone che appartengono a una religione
diversa dal cristianesimo: dal 5,6% del 2006 all’8,2% del 2016. A crescere in modo
particolare, soprattutto come esito dell’immigrazione, sono stati l’induismo (0,7%
nel 2006 e 1,9% nel 2016) e l’islam (da 1,7% al 2,6%).
23,4 milioni gli australiani
Infine, qualche dato sulla popolazione: secondo il censimento, gli australiani sono
23,4 milioni, il 66,7% dei quali nati in Australia; il 18,7% ha meno di 14 anni, il
65,6% sono coloro tra i 15 e i 64 e il 15,7% sono gli over65. Il reddito medio è in
crescita.
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