“Mentre le elezioni generali si avvicinano, vi ricordiamo, fratelli e sorelle, che i principi della democrazia, il rispetto della vita umana e quello reciproco, e il ruolo della Commissione Elettorale Indipendente, sono elementi vitali per la preservazione della pace, prima, durante e dopo le elezioni”: così scrivono i vescovi del Kenya nella loro Lettera pastorale intitolata “Elezioni pacifiche e credibili per leader integri”. Ad agosto gli elettori keniani sono chiamati ad eleggere il presidente e a rinnovare il Parlamento.
Dai vescovi on indicazioni di voto
Nella loro Lettera, ripresa dall’Agenzia Fides, i presuli esortano i keniani a resistere
alla strumentalizzazione del tribalismo a fini politici, a rigettare le violenze e
i discorsi incitanti all’odio e a scegliere leader che siano moralmente integri e
che difendano i valori della vita e della famiglia. Notando che i cattolici sono presenti
in tutti i partiti dello schieramento politico, i vescovi ribadiscono di non volere
offrire indicazioni elettorali, ma solo i criteri in base ai quali gli elettori possono
esercitare la loro libera scelta di voto.
La piaga della corruzione è un grande fardello
La Lettera si sofferma sulla piaga della corruzione, “diventata un fardello pesante
sull’economia, sulla sicurezza alimentare, l’educazione, il settore sanitario, il
governo, la sicurezza, l’impiego e l’accesso alle necessità di base di gran parte
dei keniani”. Le autorità hanno arrestato alcuni funzionari corrotti ed hanno recuperato
alcune somme sottratte alla collettività ma, secondo i vescovi, “queste azioni non
portano frutti. La tolleranza della corruzione e il lasciare i cosiddetti “intoccabili”
liberi di depredare il denaro dei contribuenti, dimostra quanto siano deboli le istituzioni
e le leadership nella lotta contro la corruzione”.
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