2017-06-13 08:01:00

GB. La May rimane e avvia negoziati con la destra nordirlandese


Resta in carica la premier britannica Theresa May: nella riunione di ieri sera con i conservatori della Camera dei Comuni non c’è stata la richiesta di dimissioni. La May si è scusata per la situazione difficile nella quale ha fatto precipitare il partito, con il deludente risultato elettorale nel voto anticipato dell'8 giugno. Oggi l’incontro con gli unionisti nordirlandesi. Adriana Masotti:

"Vi ho messo nei guai e vi tirerò fuori". Sarebbe questa la promessa fatta dalla May, nel suo incontro con il Gruppo parlamentare dei conservatori alla Camera dei Comuni e i membri della Camera dei Lord.  La premier si è detta molto dispiaciuta per i parlamentari che hanno perso il loro seggio nelle elezioni di giovedì scorso, assicurando che il partito fornirà aiuto a quanti si trovano in difficoltà finanziarie.
Secondo quanto riferito da alcuni parlamentari presenti, la May, si sarebbe scusata per aver voluto le elezioni anticipate e avrebbe detto: rimarrò primo ministro "fino a quando voi vorrete”.

Dalla riunione nessuna richiesta di dimissioni, tanto che la stampa britannica commenta: Theresa May è 'sopravvissuta' all'incontro.
La sorte del nuovo governo rimane tuttavia legata all'accordo che la premier sta negoziando con gli unionisti nordirlandesi del Dup, i cui 10 deputati sono indispensabili per la formazione della maggioranza parlamentare ai Comuni. Andiamo a questi colloqui con l'interesse nazionale nel cuore e l'Unione come stella polare". Cosi' la loro leader Arlene Foster alla stampa locale sull’incontro.

E’ certo tuttavia che l’indebolimento del Partito Conservatore impone ora un riesame del programma di governo, a cominciare dalla questione Brexit destinata a una svolta 'soft' dopo la corsa dei mesi scorsi. Secondo il Daily Telegraph, alcuni ministri conservatori avrebbero avuto colloqui segreti con esponenti dei laburisti, un nuovo elemento di pressione per indurre la May a fare delle concessioni a Bruxelles, in particolare sull'immigrazione, unione doganale e mercato unico.
Intanto Jeremy Corbyn, leader dei laburisti, si gode il sorpasso nei sondaggi. Se la May inciampa, lui e' pronto. Anche a "tornare al voto", ha detto. 








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