2017-06-10 13:30:00

Beatificata a La Spezia Itala Mela, esempio di carità trinitaria


La Chiesa ha da oggi una nuova Beata. Si tratta di Itala Mela, mistica che nella prima metà del secolo scorso si dedicò all'approfondimento della dimensione trinitaria della vita cristiana. La cerimonia di beatificazione, questa mattina a La Spezia, è stata presieduta in rappresentanza del Papa dal cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il servizio di Giada Aquilino:

Una mistica dedita alla contemplazione del mondo e all'approfondimento della dimensione trinitaria della vita cristiana, ma anche un esempio del laicato protagonista del rinnovamento sociale. È la nuova Beata Itala Mela, vissuta in Liguria tra il 1904 e il 1957. Nata in una famiglia di sani principi, col padre ateo, Itala trascorre la giovinezza lontana dalla fede. La morte del fratellino la getta nella disperazione più profonda. Ma durante gli studi universitari comincia una nuova vita all'insegna del motto: “Signore, se ci sei, fatti conoscere”. È il punto di partenza di un percorso che, nonostante le cagionevoli condizioni di salute, la porta a immergersi nella Trinità e a cambiare nome, proprio Maria della Trinità. Nel 1933 conclude il noviziato benedettino con la professione come Oblata nel Monastero di San Paolo fuori le Mura, a Roma. Il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi:

“La consapevolezza dell'inabitazione della Trinità nella sua anima la spinse non solo a fare i voti classici di povertà, castità e obbedienza, ma anche quelli di vita eremitica e di totale abbandono alla divina provvidenza. Itala non voleva più appartenersi. Voleva essere tutta di Dio, come figlia obbediente del Padre, discepola fedele di Cristo, tabernacolo puro dello Spirito Santo”.

Itala diventa così punto di riferimento per la spiritualità di molti:

“L'intensa carità trinitaria la riversava sul prossimo bisognoso con delicatezza, dolcezza e concretezza. Oltre alla preghiera e al consiglio, Itala, nonostante le sue non floride condizioni economiche, era generosa nella beneficenza, aiutando gli indigenti con collette in denaro, offerte di vestiti e di cibo, aiuto nella soluzione dei tanti problemi della vita quotidiana. E tutto ciò nonostante le difficoltà di una salute cagionevole, che la portò prematuramente alla morte”.

Era il 29 aprile 1957. Ma il messaggio della nuova Beata è ancora attualissimo, come spiega il cardinale Amato:

“La chiamata universale alla santità vale non solo per i sacerdoti e i consacrati, ma anche per i fedeli laici, che, se vivono con autenticità il loro battesimo, possono diventare i protagonisti della nuova evangelizzazione. La società ha bisogno della santità laicale in ogni settore della sua molteplice realtà: nell'educazione, nella famiglia, nella comunicazione sociale, nell'economia, nello sport, nel mondo del lavoro, nella politica. Nella beata Itala Mela la Chiesa offre un messaggio di fiducia nella possibilità del laicato non solo di vivere in pieno la santità cristiana, ma anche di essere artefice e protagonista del rinnovamento culturale e spirituale della società”.








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