2017-06-08 12:14:00

Canada: appello interreligioso per crisi africane e nello Yemen


Con un appello nazionale, lanciato il 7 giugno, mons. Douglas Crosby, vescovo di Hamilton e presidente della Conferenza episcopale canadese (Cccb), insieme ad altri leader di fede cristiana, ebraica, musulmana, sikh e bahá'í, richiama l’attenzione del Canada perché si attivi di fronte alle carestie in Sud Sudan, in Yemen, nella Nigeria nordorientale e in Somalia. Ciascuna delle comunità religiose che partecipano all’appello si stanno mobilitando in risposta ad "una delle più grandi crisi umanitarie del mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale: la triste realtà di molteplici carestie che si verificano contemporaneamente in quattro distinti Paesi".

La crisi supera la disponibilità delle risorse
Nel febbraio 2017, le Nazioni Unite hanno dichiarato che, in quei Paesi, 20 milioni di persone, inclusi 1,4 milioni di bambini indifesi, rischiano di morire nei prossimi mesi. La crisi è il risultato dei conflitti armati in corso, delle gravi siccità, e delle centinaia di migliaia di persone sfollate dalle loro case e dalle loro terre. E, sempre secondo l’Onu, la crisi supera di gran lunga l'attuale disponibilità di risorse e l'importo dei finanziamenti stanziati finora dalla comunità internazionale. Il "grido unificato dal cuore" dei leader religiosi richiede un triplice intervento ai propri fedeli: pregare; dare; informare.

Pregare
Ricordare il popolo del Sud Sudan, della Somalia, della Nigeria e dello Yemen nella preghiera personale e comunitaria, pregando anche per la pace, per i leader di governo e per gli operatori umanitari della regione.

Dare
Contribuire finanziariamente ad uno o a più progetti degli organismi umanitari canadesi che lavorano per ridurre la crisi. Per ciascuna offerta fatta tra il 17 marzo e il 30 giugno 2017 il governo canadese, come annunciato di recente, verserà la stessa somma al "Famine Relief Fund".

Informare
Prendersi del tempo per essere maggiormente informati sulla crisi nei quattro Paesi; parlarne con la famiglia, gli amici e i vicini; discuterne con i gruppi comunitari locali; contattare i membri del Parlamento.

La violenza causa principale della crisi umanitaria
I leader religiosi individuano in maniera inequivocabile nella violenza prolungata in Sud Sudan, Somalia, Nigeria e Yemen la causa principale della crisi umanitaria. "Il nostro governo federale - scrivono - rende nota la sua intenzione di partecipare più attivamente al Consiglio di sicurezza dell’Onu nei prossimi anni” e sottolineano che è arrivato il tempo in cui si deve parlare chiaro per porre fine alle violenze in questi quattro Paesi. “La voce del Canada - concludono - deve essere ascoltata in questo momento terribile, specialmente ora in cui si celebrano i 150 anni della Confederazione”. (A cura di Anna Poce) 








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