2017-06-06 13:52:00

Yemen. Mons. Hinder: situazione disastrosa nel Paese


La situazione in alcune parti dello Yemen è “disastrosa”, anche se al momento non è possibile tracciare un quadro completo della realtà perché “è difficile entrare e avere informazioni credibili”, basate sulla realtà e non filtrate dalla propaganda. È quanto racconta ad AsiaNews mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), commentando la gravissima emergenza umanitaria in atto nel Paese arabo, sconvolto da quasi 30 mesi di guerra sanguinosa.

Nazione dimenticata, popolazione abbandonata
“È una nazione dimenticata - aggiunge il presule - al cospetto di altri conflitti che sembrano più interessanti” a livello mediatico e che ha bisogno “di maggiore attenzione”. Nessuna delle parti coinvolte nella guerra, prosegue mons. Hinder, può dirsi “innocente”, perché ci sono “violazioni” su entrambi i fronti. E a pagarne le spese è la popolazione civile, spesso dimenticata e abbandonata a se stessa e che deve affrontare “anche l’emergenza colera”.

Due anni di conflitto interno
Dal gennaio 2015 la nazione del Golfo è teatro di un sanguinoso conflitto interno che vede opposte la leadership sunnita dell’ex presidente Abedrabbo Mansour Hadi, sostenuta da Riyadh, e i ribelli sciiti Houthi, vicini all’Iran e agli Hezbollah libanesi. Nel marzo 2015 una coalizione araba a guida saudita ha promosso raid contro i ribelli, finiti nel mirino delle Nazioni Unite per le vittime civili provocate, tra cui anche bambini.

Migliaia di morti e milioni di sfollati
Ad oggi sono morte oltre 8mila persone, più di 44mila i feriti e tre milioni gli sfollati. Quasi 19 milioni (su 24 in totale) le persone bisognose di assistenza umanitaria a vario titolo. Il conflitto ha ridotto sull’orlo della fame quasi sette milioni di persone. Ogni 10 minuti muore un bambino sotto i cinque anni e oltre il 55% delle strutture mediche e sanitarie del Paese sono inutilizzabili.

In atto epidemia di colera
Ad acuire le sofferenze vi è anche l’epidemia di colera in atto da alcune settimane, che ormai si è trasformata in una vera e propria emergenza. Secondo fonti dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) dai primi di aprile si sono registrati quasi 74mila casi sospetti, le vittime sono almeno 605, il 40% delle quali bambini. Se non vi saranno interventi urgenti, avvertono gli esperti, i contagi potrebbero quadruplicare entro il mese prossimo e raggiungere quota 300mila, con la metà dei casi che coinvolgono i bambini e gli ospedali incapaci di rispondere ai bisogni.

Preghiere per l’intera comunità
“Per lo Yemen - afferma mons. Hinder - provo una sofferenza silenziosa, che abbraccia sia i musulmani, che sono il 99% della popolazione, come i cristiani, quasi tutti stranieri”. “Io continuo a pregare per la gente - aggiunge il presule - Preghiere che non sono solo a titolo personale, ma che abbracciano anche l’intera comunità: di recente, durante una visita ad una parrocchia di Abu Dhabi, ho chiesto ai fedeli di pregare per la pace in Yemen, condividendo la mia intenzione”.

L’aiuto silenzioso della Chiesa
Vi sono persone o enti, prosegue il vicario apostolico, che “offrono aiuti finanziari e materiali, ma resta problematica la distribuzione”. “Siamo pronti ad aiutare – aggiunge - ma il clima è difficile e bisogna muoversi con attenzione”. La Chiesa continua “il suo aiuto silenzioso attraverso la preghiera - conclude mons. Hinder - l’importante è non dimenticare, mantenendo viva l’attenzione, e proseguire la nostra missione spirituale di memoria attraverso la preghiera”.








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