2017-06-03 08:12:00

Coro unanime di no dall'Ue alla Cina a Donald Trump sul clima


Dissenso unanime da parte della comunità internazionale riguardo alla decisione del presidente americano Donald Trump di uscire dall’accordo di Parigi per combattere il riscaldamento globale. Ma dagli Stati Uniti nessun passo indietro: “Trump ha messo l'America al primo posto, non c'è niente di cui chiedere scusa", ha detto il capo dell'Agenzia per la Difesa dell'ambiente americano Scott Pruitt, liquidando l'accordo come "un mucchio di parole" con benefici "minimi" sull'ambiente. Fortemente critici anche i vescovi UsaAdriana Masotti:

Dall'Europa alla Cina, dall'India alla Russia, è unanime il coro di no alla politica di Trump sul clima. A cominciare dalla sua stessa amministrazione con la dimissione immediata di due consiglieri di peso. Per Merkel, Macron e Gentiloni l’accordo di Parigi è irreversibile e l'Ue si è detta disposta a cercare "nuove alleanze" in difesa dell’ambiente guardando anche alla Cina. Ieri in un summit, Juncker, Tusk ed il premier cinese Li Keqjang, benchè sia saltata una dichiarazione comune finale per divergenze sul tema del commercio, si sono trovati uniti nella difesa dell'accordo sul clima. Da Londra la May ha espresso la sua "delusione" direttamente al presidente americano, comunicando che il Regno Unito restera' impegnato ad attuare l'accordo di Parigi.

Anche l'Unione Africana ha riconfermato l'impegno del continente a mettere in atto gli accordi. Ed il premier indiano Narendra Modi ha affermato: "Non abbiamo diritto a sfruttare la natura, ci stiamo concentrando sulle energie rinnovabili, sole, vento e biomasse". Perfino Putin, dopo una prima incertezza,  ha commentato: "Trump poteva evitare di uscire dagli accordi".

"Il riscaldamento climatico, è innegabile, ed è una delle minacce più grandi nel mondo attuale e per il futuro del nostro pianeta", questo il monito del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres che ha invitato “i governi di tutto il mondo a rimanere impegnati nell'attuazione dell'intesa. “La lotta al riscaldamento globale, ha affermato, non si può fermare". Da parte sua, il segretario generale dell'Ocse, Gurria ha detto di sperare ancora che il governo degli Stati Uniti possa prevedere di rivedere ulteriormente la sua decisione".








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