2017-05-26 13:22:00

Fiducia, calo per famiglie e imprese. Parlano Ucid-Federmanager


Economia italiana ancora in affanno. A maggio 2017 peggiorano il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese. Desta particolare allarme il peggioramento relativo alla situazione economica delle famiglie. Alessandro Guarasci:

Gli italiani sono meno fiduciosi verso il futuro. Per l’Istat, è la prima volta che entrambi gli indici, consumatori e imprese, sono in diminuzione da nove mesi, a partire dallo scorso agosto. Tutte le componenti del clima di fiducia sono in calo e i giudizi sulla situazione economica rimangono stabili. Manlio D’Agostino, vicepresidente dell’Ucid, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti:

“Quando le imprese, il manifatturiero registrano un dato fortemente negativo è preoccupante, perché è chiaro che sono la testa del sistema economico, la parte dove si innescano tutti i volani positivi. Quindi non aver fiducia significa rischiare di abbandonare un po’ quella che è una missione, una vocazione di creare aspetti positivi non solo in ambiti produttivi ma anche sociali”.

Qualche segnale positivo però c’è. Aumenta in modo record il fatturato dei servizi, e crescono dell’1% le assunzioni di manager. Il presidente dei Federmanager Stefano Cuzzilla:

“È chiaro che però l’instabilità, anche se il governo sta facendo un buon lavoro ma si capisce che è un governo di transizione, non dà garanzie. Poi tutto quello che sta accadendo in Europa noi lo stiamo vedendo ormai coma una fase di test, nel senso che ogni volta che c’è un voto è come se l’Europa fosse messa in discussione. E questo non fa un sistema Paese, un sistema europeo che è importante per tutti i dati dell’export, per tutti i dati  anche a livello internazionale”.

Per l’Ucid bisogna ancora lavorare sulla flessibilità del mercato del lavoro. Urgente trovare una soluzione sui voucher, ora al vaglio del Parlamento. Ancora D'Agostino:

“Va bene una ridefinizione, è giusto fare delle riflessioni, però dobbiamo avere anche dei tempi compatibili e coerenti di quello che è il funzionamento complessivo del Paese sia dal punto di vista delle imprese sia dal punto di vista della Pubblica Amministrazione, altrimenti rischiamo realmente di entrare in una grandissima discussione e il Parlamento, prendo quello come esempio, diventa un luogo dove parlare ma non trovare soluzioni”.

Di soluzioni per una maggiore produttività si parla a Roma, nell’assemblea di Federmanager. Di nuovo il presidente Cuzzilla:

“Laddove nelle aziende c’ è un buon welfare, si aiutano le famiglie, si aiutano i lavoratori, il risultato o l’uscita dalla crisi è quasi certo. Va bene l’investimento in tecnologie, ma non possiamo prescindere che non si investa sul capitale umano, sulle nostre persone. Solo questo può fermare le mancate assunzioni e soprattutto tutte le nostre persone eccellenti che stanno andando all’estero”.








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