2017-05-23 14:44:00

Il Papa ai vescovi del Guatemala: siate missionari


E' stato un dialogo intenso e familiare: così mons. Álvaro Leonel Ramazzini Imeri, vescovo di Huehuetenango, descrive l'incontro avuto ieri con il Papa dai vescovi del Guatemala, in occasione della loro visita ad Limina. Ascoltiamo il presule al microfono di Patricia Ynestroza:

R. – Innanzitutto, è stato un messaggio di grande vicinanza: lo stile con il quale abbiamo fatto questo incontro, e anche il modo di parlare del Papa ci ha mostrato la sua preoccupazione per quello che facciamo, ci ha incoraggiato a mantenere lo spirito missionario, a non perdere la speranza … Poi abbiamo parlato anche del bisogno di approfondire maggiormente la formazione dei nostri seminaristi che sperano un giorno di essere ordinati sacerdoti. Lui ha insistito anche su questo. E' rimasto molto contento quando gli abbiamo detto che la Chiesa del Guatemala cerca di continuare a camminare seguendo l’indirizzo che ci siamo dati quando ci siamo riuniti ad Aparecida, in Brasile.

D. – Com’è la situazione della Chiesa nel Paese?

R. – La situazione della Chiesa è quella che va sulla linea di quanto dichiarato dai vescovi nella V Conferenza dei vescovi dell’America Latina e dei Caraibi ad Aparecida, in Brasile: cioè, noi siamo consapevoli di essere in un permanente stato di missione e perciò la Chiesa del Guatemala sostiene con forza e anche con molta speranza questa volontà di far diventare le nostre comunità comunità missionarie. Dall’altro lato, continuiamo i lavori pastorali normali: l’attenzione alle comunità e poi anche la promozione delle vocazioni alla vita sacerdotale: in questo anno abbiamo un numero maggiore di seminaristi rispetto agli anni scorsi! E questo per noi anche è un segno di speranza. E poi adesso stiamo preparando anche il Congresso missionario del Guatemala che si terrà alla fine dell’anno 2018, come continuazione di questo spirito di vivere la missione, di essere veramente comunità di discepoli e missionari come il Signore ci vuole. Quindi io credo che la situazione della Chiesa sia anche una situazione molto impegnativa nel senso di avere lo spirito di trovare una soluzione ai gravissimi problemi economici, politici e sociali che abbiamo. In Guatemala, è aumentato il livello della povertà, è aumentato il livello di violenza di quei gruppi che si chiamano le “maras”, è aumentata l’insicurezza, è aumentata l’emigrazione verso gli Stati Uniti e in tutto questo la Chiesa prende una posizione molto forte: di stare in mezzo al popolo, di andare con il popolo e poi di illuminare la situazione con il nostro magistero.








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