2017-05-20 12:20:00

Francesco: modelli economici alternativi per creare lavoro


Il Papa ha ricevuto oggi nella Sala Clementina, in Vaticano, i circa 250 partecipanti all’annuale Conferenza internazionale promossa in questi giorni dalla Fondazione Centesimus Annus–Pro Pontifice, sul tema del lavoro e delle nuove tecnologie. Alternative costruttive in una fase di sconvolgimenti globali. Occupazione e dignità dell’individuo nell’era digitale”, il titolo del Convegno. Nel suo discorso Francesco ha sottolineato, ancora una volta, la grave questione della disoccupazione e la necessità di prendere in considerazione le giuste esigenze delle famiglie. Ha introdotto l'incontro il presidente della Fondazione Centesimus Annus, Domingo Sugranyes Bickel. Il servizio di Adriana Masotti:

“Sappiamo che le cose possono cambiare”: il Papa ne è convito e per questo loda il prezioso contributo offerto dai suoi interlocutori, esponenti dell’imprenditoria e del mondo accademico, nel considerare le attività economiche  e quelle finanziarie alla luce della dottrina sociale della Chiesa per sviluppare modelli di crescita economica centrati sulla dignità, sulla libertà e la creatività:

“Esprimo il mio apprezzamento per i vostri sforzi nel cercare modi alternativi di comprensione dell’economia, dello sviluppo e del commercio, per rispondere alle sfide etiche poste dall’imporsi di nuovi paradigmi e forme di potere derivate dalla tecnologia, dalla cultura dello spreco e da stili di vita che ignorano i poveri e disprezzano i deboli”.

La povertà, sottolinea Francesco, è un fenomeno umano e non meramente economico:

“Promuovere lo sviluppo umano integrale richiede dialogo e coinvolgimento con i bisogni e le aspirazioni della gente, richiede di ascoltare i poveri e la loro quotidiana esperienza di privazioni molteplici e sovrapposte, escogitando specifiche risposte a situazioni concrete”.

E’ necessario perciò, continua il Papa, mettere al centro dell’attività economica la persona e favorire l’inclusione sociale, incoraggiando l’iniziativa e la creatività e avviando processi nei quali i poveri siano i protagonisti principali e i beneficiari. Il Papa ricorda poi che la Fondazione ha riflettuto in questi giorni sulla questione cruciale della creazione di lavoro nel contesto della nuova rivoluzione tecnologica in atto:

“Come non potremmo essere preoccupati per il grave problema della disoccupazione dei giovani e degli adulti che non dispongono dei mezzi per “promuovere” sé stessi? E questo è arrivato a un livello molto grave, molto grave. E’ un problema che ha assunto proporzioni veramente drammatiche sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo e che chiede di essere affrontato per un senso di giustizia tra le generazioni e di responsabilità per il futuro”.

Inoltre gli sforzi per rispondere alle legittime aspirazioni dei lavoratori devono prendere in considerazione non solo gli individui ma anche le famiglie:

“Questa, come sapete, è stata una preoccupazione espressa dalle recenti Assemblee sinodali sulla famiglia, che hanno rilevato come l’incertezza nelle condizioni lavorative spesso finisce per aumentare la pressione e i problemi della famiglia ed ha un effetto sulla capacità della famiglia di partecipare fruttuosamente alla vita della società”.

Ai membri della Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice il Papa rivolge infine un incoraggiamento al coinvolgimento personale per realizzare quel cambiamento di atteggiamento, di opinioni e di stile di vita che è essenziale per costruire un mondo più giusto, libero e in armonia.








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