2017-05-07 10:29:00

La Francia al ballottaggio per eleggere il nuovo presidente


Oggi la Francia è al voto per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Nel ballottaggio si fronteggiano il leader centrista, Emmanuel Macron, e la candidata dell’estrema destra, Marine Le Pen. A Parigi e in alcune grandi città i seggi sono aperti fino alle 20, mentre chiudono alle 19 nel resto del Paese. Gli aventi diritto al voto sono oltre 47 milioni, ma pesa l’incognita astensione. Intanto nuove minacce del sedicente Stato Islamico, che ha invitato a colpire i candidati e le sezioni elettorali. E sono molti i temi caldi su cui i due candidati alle presidenziali giocano questa tornata elettorale, a partire dalla posizione su Euro ed Europa, come sottolinea al microfono di Paola Simonetti, Massimo Nava, corrispondente dalla Francia per il Corriere della Sera:

R. – Intanto cominciamo con il dire che sono diametralmente opposti sulla visione dell’Europa, della moneta unica e quindi del ruolo della Francia in relazione agli altri Paesi. Macron ha una visione decisamente pro-europeista, non mette nemmeno lontanamente in discussione l’euro; naturalmente pensa, come tanti altri leader in Europa, che il processo europeo vada rilanciato fortemente, magari anche con meno rigore finanziario proprio per evitare che populismi e fenomeni anti-europei continuino a prosperate. Marie Le Pen ha invece una visione decisamente implosiva dell’Europa, anche se – in ultima analisi, soprattutto negli ultimi giorni della campagna elettorale – ha corretto un po’ il tiro rendendosi conto che parte dell’elettorato – anche suo – non vede con favore un’uscita traumatica dall’Euro, e in secondo luogo perché la praticabilità di un’uscita dall’Europa e soprattutto dalla moneta, quindi addirittura un ritorno al “Franco” sbandierato come bandiera nazionale, ha delle controindicazioni.

D. – Altro capitolo cruciale dei programmi elettorali di Macron e Le Pen, quello sulla gestione dei flussi migratori …

R. – Macron ha avuto un atteggiamento, in generale e in tutta la campagna, molto realistico e pragmatico; ha evitato cosiddette “soluzioni impossibili”, vale a dire l’espulsione di tutti i clandestini, l’espulsione di tutti i sospetti … Certamente ha parlato anche lui, però, di tolleranza zero quando si è di fronte a episodi di criminalità grave e naturalmente a episodi di terrorismo. La posizione di Macron è più su un discorso preventivo, in un certo senso, quindi pone l’accento soprattutto sui controlli, sulla cooperazione, sull’intelligence eccetera. Marie Le Pen è più per una risposta di tipo duro e immediato sugli effetti.

D. – Poi c’è la diversa posizione anche sulla politica interna, che si rivela agli opposti …

R. – L’idea di Macron è quella di rimettere in piedi lo Stato e quindi con una riorganizzazione della spesa pubblica anche un taglio delle spese, un rilancio della crescita attraverso una profonda riforma del mercato del lavoro, investimenti nella scuola, nell’educazione, sgravi alle imprese e anche qui, la visione di Marine Le Pen è diametralmente opposta, perché lei pensa di mantenere sostanzialmente tutto quanto.








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