C’è poco da festeggiare in un Paese dove milioni di giovani sono disoccupati e disperati. E’ quanto ha affermato, in occasione della festa internazionale del lavoro dello scorso primo maggio, mons. Abel Gabuza, vescovo di Kimberly e presidente della Commissione Episcopale “Giustizia e Pace” della Conferenza episcopale del Sudafrica.
Molti giovani vittime di drammatiche trappole
“La disoccupazione giovanile nel nostro Paese - ha detto il presule - ha raggiunto
livelli pericolosi, con molti giovani disoccupati che rischiano di cadere vittima
della droga, del traffico d’esseri umani, del reclutamento in bande criminali e della
manipolazione da parte di politici senza scrupoli che li assoldano per provocare proteste
violente e destabilizzare la vita politica”.
Politica dei sussidi salariali da rivedere
Il vescovo - riferisce l’agenzia Fides - ha chiesto inoltre al governo di rivedere
la politica dei sussidi salariali: si tratta ha detto di un a “un’iniziativa azzardata,
costosa e insostenibile che sovvenziona le compagnie private e innalza i loro margini
di profitto, senza creare per loro un obbligo di formare i giovani e di offrire ad
una parte di questi un impiego permanente”.
Urgenti trasformazioni radicali
Per affrontare il dramma della disoccupazione giovanile sono necessarie trasformazioni
economiche radicali. “Purtroppo - ha concluso Mons. Gabuza - la cultura corrente della
leadership politica, che è radicata nella corruzione e nelle politiche clientelari,
è priva della capacità etica di realizzare una tale trasformazione economica radicale
e inclusiva”.
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