In Francia Emmanuel Macron, esponente del centrosinistra, e Marine Le Pen, rappresentante
dell’estrema destra del “Front National” hanno partecipato ieri sera ad un acceso
dibattito televisivo in vista del secondo turno delle presidenziali in programma il
prossimo 7 maggio. Rispondendo ad alcune domande incentrate sulle presidenziali, il
presidente della Conferenza episcopale francese e arcivescovo di Marsiglia, mons.
Georges Pontier, ribadisce l’invito alla riflessione e al discernimento.
La Chiesa non si schiera
Le elezioni - sottolinea il presule - sono una tappa importante nella nostra vita
democratica e fanno parte di un processo che dovrebbe garantire la pace sociale, l'unità
della nazione. Il ruolo della Chiesa – osserva - è, più che mai, quello di non schierarsi
con l'uno o con l'altro candidato, ma di “ricordare ad ogni elettore ciò che la nostra
fede ci chiama a prendere in considerazione”.
Prendere in considerazione criteri fondamentali
Nell’intervista, pubblicata sul sito della Conferenza episcopale francese, mons. Georges
Pontier, sottolinea che è importante prendere in considerazione criteri fondamentali.
Tra questi, il presule indica il rispetto della dignità della persona umana, l’accoglienza
dell’altro, l’importanza della famiglia, la necessità di garantire la libertà di coscienza,
l’equa distribuzione delle risorse, l’accesso al lavoro. Nessun programma – sottolinea
– soddisfa però tutti questi criteri.
La responsabilità dei pastori
Ricordando che “non esiste un voto cattolico”, il presidente della Conferenza episcopale
francese osserva che la ricchezza della Chiesa è legata anche alle differenze di pensiero
e di opinione. Ma i vescovi – aggiunge mons. Pontier – devono garantire l’unità ricordando
che solo Cristo “è il nostro Salvatore e la nostra luce”. Ogni vescovo - spiega il
presule - svolge la sua missione e valuta, in coscienza, cosa dire ai cattolici della
propria diocesi. Si assume questa responsabilità.
E’ importante andare a votare
L’arcivescovo di Marsiglia ribadisce, infine, l’importanza del voto anche se “la tentazione
dell’astensione può essere intesa come espressione di una grande insoddisfazione”.
E’ importante continuare ad esercitare la propria “responsabilità civica”. La responsabilità
del cittadino è grande. Non può ritirarsi. “Abbiamo la fortuna – spiega mons. Pontier
- di vivere in una democrazia e la nostra voce conta”. (A cura di Amedeo Lomonaco)
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