2017-04-26 17:25:00

Sordocecità e tumori, sostenere chi sostiene


Nel nostro Paese, secondo una recente indagine di AstraRicerche realizzata per la Lega del Filo d’Oro, gli italiani sembrano non conoscere realmente le disabilità sensoriali. Solo 1 su 3 sa che alla sordocecità è associata una difficile condizione di pluridisabilità grave.

Eppure oggi, nel nostro Paese, le persone sordocieche sono 189 mila e oltre la metà (57%) è di fatto confinata in casa non essendo autosufficiente nelle più elementari necessità quotidiane.

In tutti i casi, la sordocecità è una disabilità resa ancora più complessa perché ad essa si associano più disabilità assieme. Infatti, oltre la metà delle persone sordocieche (il 51,7% del totale) presentano anche una disabilità motoria, per 4 disabili su 10 si riscontrano danni permanenti legati ad una insufficienza intellettiva e disturbi del comportamento e malattie mentali riguardano quasi un terzo delle persone sordocieche (il 32,5% dei casi). Nella maggioranza dei casi – 7 su 10 – le persone sordocieche hanno difficoltà ad essere autonome nelle più semplici attività quotidiane 

Per sostenere l’attività di cura e assistenza delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e delle loro famiglie, da oltre 52 anni opera e agisce la Lega del Filo d’Oro.

Il Segretario Generale, Rossano Bartoli, descrive ai nostri microfoni lo spettro d’azione della Lega del Filo d’Oro e suggerisce i metodi per sostenerne l’impegno pluridecennale.

Nella seconda parte del programma parliamo di Iris Roma Onlus, associazione da anni è impegnata per le donne e per la vita, nella lotta contro i tumori ginecologici e per i diritti delle donne a ottenere prevenzione primaria e cure appropriate.

Contribuisce in termini di ricerca scientifica, progetti di prevenzione e informazione, sostegno psico-oncologico alle pazienti di Ginecologia Oncologica e alle loro famiglie, sostegno delle pazienti alle terapie, servizio fisioterapeutico, progetti a sostegno della qualità di vita, reperibilità telefonica 24 ore, cure palliative e sostegno logistico alle famiglie meno abbienti delle pazienti fuori sede.

Tra le iniziative più recenti quella dell’ "Operatore Empatico", Laboratorio Teatrale e Psicologico per Operatori Oncologici Socio-Sanitari.

Il Laboratorio Teatrale inteso come strumento per la formazione del personale medico e paramedico è una tecnica ampiamente usata in ambito internazionale, in particolare negli Stati Uniti e in Inghilterra. 

Sono ormai riconosciute le qualità di questo mezzo pedagogico per sviluppare la comunicazione empatica e la fiducia tra personale medico, paramedico, pazienti, famigliari.

Si tratta di una tecnica attiva, che, attraverso un training psico-fisico, utilizza il coinvolgimento “totale” del professionista sanitario, nella sua integrità biologica, intellettuale, creativa, relazionale, e porta a conoscere e sviluppare in modi diversi la personale modalità di comunicazione – verbale e non verbale – trovando, durante il percorso, proprie strategie di accoglienza dell’Altro.

Ne parliamo con Marina Caleffi, responsabile comunicazione, progetti, contenuti e media di Iris Roma Onlus.








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