2017-04-26 13:55:00

Cei: lavoro è priorità, Alitalia è anche responsabilità del passato


Anche la Chiesa celebra il Primo Maggio, festa dei lavoratori, e lo fa preparando la Settimana Sociale dei cattolici che si svolgerà ad ottobre a Cagliari. In conferenza stampa, i vescovi ricordano che il lavoro resta un'emergenza nazionale e si dicono preoccupati per l’evolversi della vertenza Alitalia. Alessandro Guarasci:

Il lavoro è associato al senso della vita. Un concetto però non facile da declinare in un Paese come l’Italia che ha una disoccupazione al 12%, in cui quasi il 40% dei giovani non ha un lavoro. E in vista delle Settimane Sociali di Cagliari dal 26 al 29 ottobre, i vescovi chiedono che il lavoro diventi motore di sviluppo per intere comunità. Il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino:

“Ridare speranza chi purtroppo non riesce a vivere il lavoro e di lavoro, proprio per recuperare dignità per se stesso, per la propria famiglia. I vescovi - proprio perché stanno sul territorio, proprio perché molte volte sono coloro ai quali la gente va a chiedere lavoro, va a parlare della mancanza di lavoro - vogliono far sentire la loro vicinanza e la loro voce per invitare coloro i quali hanno la possibilità, hanno le responsabilità, a non mettere mai in secondo  piano questo, tema, questa realtà”.

Questo però è un Primo Maggio difficile, per la vertenza Alitalia. Le responsabilità risalgono anche al passato, dice mons. Galantino:

“Io inviterei a rileggersi un poco quello che fu detto quando si rifiutò l’alleanza con Air France e con Klm. Allora qualcuno disse: “Attenti, perché quella che state facendo in nome dell’italianità è una bella pezza - o brutta pezza - a colori che prima o poi noi pagheremo”.

Dunque, “chi non risolse i problemi allora non può tirarsi fuori, ha reso molto più complicata la situazione".

La mancanza di lavoro è una vera emergenza al Sud, dove spesso la produzione crea problemi all’ambiente e alla salute, si veda l’Ilva di Taranto. Il vescovo della città mons. Filippo Santoro:

“È importante che chi ci governa, qualunque sia il governo, faccia  del Mezzogiorno un’effettiva priorità. Perché? Perché normalmente si fa un discorso di crescita in genere, ma se cresce in genere, cresce anche la forbice della distanza tra il Sud e il Nord”.

Fondamentale per far ripartire il lavoro è il credito. Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse e vicepresidente del comitato delle Settimane Sociali:

“Ritengo che in generale l’industria bancaria italiana nonostante una serie di difficoltà strutturali, di ritardi anche infrastrutturali complessivi abbia fatto il suo dovere come Paese. Occorre tener conto che nelle fasi di crisi le banche di territorio riescono a dare un contributo sia economico sia sociale particolare”. 








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