2017-04-12 12:49:00

Giornata dei bambini di strada: l'impegno dei Salesiani


Per il settimo anno consecutivo si celebra oggi la Giornata Internazionale dei Bambini di Strada, con l’obiettivo di portare all’attenzione dell'opinione pubblica e dei singoli governi un fenomeno che resta spesso nascosto. Sono milioni in tutto il mondo i bambini che vivono sulla strada e il 2017 è un anno cruciale perché anche le Nazioni Unite si stanno mobilitando per spingere gli Stati a fare di più nel riconoscimento dei diritti e nella protezione di questi ragazzi. Un’attività che al momento viene svolta soprattutto da Ong e organizzazioni caritatevoli, come ci spiega Alessia Andena – del Dipartimento progetti delle Missioni don Bosco, intervistata da Stefano Leszczynski:

R.  – I bambini di strada sono bambini che vivono in condizioni veramente difficilissime perché oltre a tutti i pericoli che si possono incontrare nella strada, vivono una deprivazione emotiva della mancanza di un adulto che si prenda cura di loro e quindi questo nella crescita di un essere umano significa veramente perdere quello che è la base della vita, che è l’amore. Ricordare in questa giornata invece i diritti che hanno i bambini ci porta a riflettere, a ricordarci quanto invece è importante che si faccia qualcosa per loro per non perdere le nostre generazioni future perché non prendersi cura dei bambini significa avere adulti che non hanno gli strumenti per poter vivere in modo felice.

D. – Missioni Don Bosco si prende cura dei bambini di strada in diverse parti del mondo con molti progetti…

R. – Certo. I salesiani hanno come specificità quella di occuparsi dei giovani. Come diceva Don Bosco, che i giovani non solo siano amati ma che essi stessi conoscano di essere amati. Questa frase è proprio il cuore di ciò che muove i missionari a occuparsi dei giovani e soprattutto a far sentire loro profondamente di essere amati. Noi lavoriamo in tantissimi Paesi del mondo e in particolare i ragazzi e i bambini di strada li troviamo principalmente in Sudamerica, in Brasile, in Bolivia, in Ecuador, in Perù, in Africa tantissimo e anche in Myanmar, in Cambogia, in Thailandia, in Laos… però nello specifico oggi volevo raccontarvi un po’ che cosa facciamo a Lubumbashi, che è la terza città più importante della Repubblica del Congo. A Lubumbashi, secondo un conteggio che è stato fatto a luglio 2016, i bambini minori di strada sono 1200, più 2500 che sono potenziali bambini di strada. Significa che una famiglia molto lacerata ce l’hanno, ma che rischiano di diventare bambini di strada nel senso che loro già vivono nella strada durante il giorno per cercare un piccolo lavoro per sostenere la famiglia. Come primo aggancio di questi minori c’è, durante la notte, questa equipe formata da padre Eric e fra Simeon che girando per le strade cercando un primo contatto con i ragazzi, in modo tale da instaurare una relazione di fiducia. La fiducia è l’elemento chiave per poter iniziare un percorso perché i bambini che vivono queste situazioni sono bambini che hanno perso totalmente la fiducia nell’adulto, un adulto che invece di aver dato loro cure e amore è un adulto che profondamente li ha traditi. Quindi non ci può essere un percorso se non viene riguadagnata la fiducia.








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