Sono trascorsi diversi mesi da quando città e i villaggi della Piana di Ninive non sono più sotto il controllo delle milizie del sedicente Stato islamico. Ma i loro abitanti, in prevalenza cristiani, non sono tornati nelle loro case.
Piana di Ninive: futuro politico ancora da definire
Secondo il parlamentare Yonadam Kanna, segretario generale del Movimento democratico
assiro, le ragioni sono molteplici. Tra queste, l'incertezza su futuro assetto politico-istituzionale
della regione, di fatto ancora “contesa” tra il governo centrale di Baghdad, che ne
rivendica il pieno controllo politico, e il governo della Regione autonoma del Kurdistan
iracheno.
Sul territorio dispiegati gruppi armati di diversa appartenenza
Si registra poi la perdurante presenza sul territorio di forze militari e gruppi armati
di diversa appartenenza. Si tratta, secondo il parlamentare iracheno, di gruppi in
teoria uniti nella battaglia comune contro l'autoproclamato Stato Islamico ma in realtà
divisi da gravi contrasti che rendono lo scenario instabile.
Proseguono gli espropri illeciti delle case dei cristiani
Si susseguono inoltre i casi, sempre più numerosi e frequenti, di esproprio illecito
di case e di beni immobiliari, perpetrati ai danni dei cristiani da vere e proprie
organizzazioni e clan dotati di complici anche negli uffici amministrativi catastali.
Le terre sottratte illegalmente a proprietari cristiani in diverse aree, città e villaggi,
anche nelle province di Dohuk e di Erbil, ammontano a migliaia di acri.
L’impegno delle autorità sciite
Riguardo al futuro della presenza cristiana nell'Iraq del nord - sottolinea l’agenzia
Fides - c'è da registrare infine la presa di posizione dello sceicco Abdul Mahdi Karbalai,
rappresentante ufficiale dell'Ayatollah Ali al Sistani, massima autorità sciita in
Iraq. In un recente incontro con una delegazione di cristiani di Mosul, lo sceicco
ha espresso la piena disponibilità a contrastare tutti i tentativi di manomettere
la composizione etnica e religiosa che caratterizzava quella regione prima dell'arrivo
delle milizie jihadiste. E’ stato anche assicurato l’impegno a sostenere tutte le
iniziative per favorire il ritorno dei cristiani della Piana di Ninive. (A.L.)
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