2017-04-09 12:19:00

Piana di Ninive liberata dai jihadisti, ma i cristiani non tornano


Sono trascorsi diversi mesi da quando città e i villaggi della Piana di Ninive non sono più sotto il controllo delle milizie del sedicente Stato islamico. Ma i loro abitanti, in prevalenza cristiani, non sono tornati nelle loro case.

Piana di Ninive: futuro politico ancora da definire
Secondo il parlamentare Yonadam Kanna, segretario generale del Movimento democratico assiro, le ragioni sono molteplici. Tra queste, l'incertezza su futuro assetto politico-istituzionale della regione, di fatto ancora “contesa” tra il governo centrale di Baghdad, che ne rivendica il pieno controllo politico, e il governo della Regione autonoma del Kurdistan iracheno.

Sul territorio dispiegati gruppi armati di diversa appartenenza
Si registra poi la perdurante presenza sul territorio di forze militari e gruppi armati di diversa appartenenza. Si tratta, secondo il parlamentare iracheno, di gruppi in teoria uniti nella battaglia comune contro l'autoproclamato Stato Islamico ma in realtà divisi da gravi contrasti che rendono lo scenario instabile.

Proseguono gli espropri illeciti delle case dei cristiani
Si susseguono inoltre i casi, sempre più numerosi e frequenti, di esproprio illecito di case e di beni immobiliari, perpetrati ai danni dei cristiani da vere e proprie organizzazioni e clan dotati di complici anche negli uffici amministrativi catastali. Le terre sottratte illegalmente a proprietari cristiani in diverse aree, città e villaggi, anche nelle province di Dohuk e di Erbil, ammontano a migliaia di acri.

L’impegno delle autorità sciite
Riguardo al futuro della presenza cristiana nell'Iraq del nord - sottolinea l’agenzia Fides - c'è da registrare infine la presa di posizione dello sceicco Abdul Mahdi Karbalai, rappresentante ufficiale dell'Ayatollah Ali al Sistani, massima autorità sciita in Iraq. In un recente incontro con una delegazione di cristiani di Mosul, lo sceicco ha espresso la piena disponibilità a contrastare tutti i tentativi di manomettere la composizione etnica e religiosa che caratterizzava quella regione prima dell'arrivo delle milizie jihadiste. E’ stato anche assicurato l’impegno a sostenere tutte le iniziative per favorire il ritorno dei cristiani della Piana di Ninive. (A.L.)








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