2017-04-05 13:57:00

Santa Sede: Siria, parti in conflitto garantiscano protezione civili


Il segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, mons. Paul R. Gallagher, è intervenuto oggi a Bruxelles alla Conferenza sul tema “Sostenere il futuro della Siria e della regione”. L’evento - ha osservato il presule - ha il duplice scopo di “rinnovare gli impegni umanitari assunti dalla comunità internazionale lo scorso anno a Londra e di cercare i modi migliori per sostenere una soluzione politica duratura alla crisi in Siria, che sia inclusiva e guidata dai siriani”.

La crisi è entrata nel suo settimo anno e “la Santa Sede - ha detto mons. Gallagher - continua a essere profondamente preoccupata per l’immensa sofferenza umana che colpisce milioni di bambini innocenti e altri civili, i quali continuano a essere privati di aiuti umanitari essenziali, strutture mediche ed educazione, ed esorta al pieno rispetto del diritto umanitario internazionale, specialmente per quanto riguarda la protezione delle popolazioni civili, garantendo loro accesso alla necessaria assistenza medica. Inoltre, la Santa Sede esprime la sua preoccupazione per le condizioni e il trattamento dei prigionieri e dei detenuti”.

Ricorda, quindi, l’appello di Papa Francesco alla comunità internazionale “perché si adoperi con solerzia per dare vita ad un negoziato serio, che metta per sempre la parola fine al conflitto, che sta provocando una vera e propria sciagura umanitaria” e perché ciascuna delle parti in causa ritenga “come prioritario il rispetto del diritto umanitario internazionale, garantendo la protezione dei civili e la necessaria assistenza umanitaria alla popolazione”.

“La Santa Sede – ha affermato il rappresentante vaticano - apprezza molto l’enfasi posta in questa conferenza di donatori sul fornire assistenza umanitaria e gli sforzi per sostenere il cessate il fuoco e la soluzione politica alla crisi, e unisce la propria voce agli appelli a favore di maggiori finanziamenti per aiutare le persone internamente dislocate, i rifugiati e le comunità ospitanti nei paesi limitrofi che ne subiscono l’impatto”. Ha quindi assicurato che nel prossimo anno la Chiesa cattolica manterrà il suo impegno a proseguire la sua assistenza umanitaria.

Nel 2016 – ha ricordato mons. Gallagher - la Santa Sede e la Chiesa cattolica, attraverso la sua rete di enti caritativi, hanno contribuito a fornire 200 milioni di dollari americani per l’assistenza umanitaria a diretto beneficio di oltre 4,6 milioni di persone in Siria e nella regione: “Nel distribuire aiuti, le agenzie e le entità cattoliche non fanno distinzioni riguardo all’identità religiosa o etnica di chi ha bisogno di aiuto e cercano sempre di dare priorità alle persone più vulnerabili e più bisognose. Questo approccio è stato dimostrato anche attraverso l’apertura, a gennaio, di un centro Caritas nell’area musulmana della parte est di Aleppo e il progetto ‘Ospedali aperti’, che cerca di aprire gli ospedali cattolici ad Aleppo e a Damasco e di renderli pienamente operativi per i bisogni delle popolazioni locali, specialmente i poveri e i meno avvantaggiati”.

“Motivo di profonda preoccupazione - ha detto il presule - continua a essere per noi la situazione di vulnerabilità dei cristiani e delle minoranze religiose in Medio Oriente, che soffrono oltremodo per gli effetti della guerra e dell’agitazione sociale nella regione, al punto che la loro stessa presenza e la loro esistenza sono fortemente minacciate. Come Sua Santità Papa Francesco ha ripetutamente ricordato, la loro presenza permanente può consentire loro di adempire il proprio ruolo storico e fondamentale di contribuire alla coesione sociale di quelle società, che sarà di fondamentale importanza per il futuro dell’intera regione”.








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