Russia, strage in metro: 11 morti. Trump e Putin contro il terrorismo

Sono 11 i morti nell’attentato di ieri nella metropolitana di San Pietroburgo. 45 i feriti, di cui alcuni in condizioni molto gravi. Con il passare delle ore prende sempre più consistenza l’ipotesi che si sia trattato di un solo attentatore, morto nell’esplosione. Il presidente russo Putin, che si trovava nella città per un incontro con il collega bielorusso Lukashenko, ieri sera ha deposto fiori sul luogo dell’attentato. Da oggi a San Pietroburgo, tre giorni di lutto cittadino. Francesca Sabatinelli :

La pista è quella del kamikaze e, è l’ipotesi, armato dal sedicente Stato islamico o dal terrorismo islamista di matrice cecena o daghestana. Molto  giovane, forse 22 anni, di origine kazache, questo l’identikit del terrorista, e forse unico, responsabile dell’attentato. Avrebbe portato la bomba nel vagone del metrò nascondendola in uno zaino e avrebbe piazzato lui il secondo ordigno a forma di estintore, in un’altra stazione della metropolitana, poi disinnescato dagli artificieri. Per ora ancora nessuna conferma ufficiale della dinamica, l’unica certezza è che nell’accaduto non sarebbe coinvolto l’uomo con la barba folta la cui foto era stata diffusa subito dopo l’attacco.

Per il momento, quindi, solo ipotesi, sullo sfondo la possibile vendetta dell’Is contro i raid aerei russi in Siria, associata alla presenza tra le file dei jihadisti di circa 4000 cittadini russi, come indicato dallo stesso Putin. L’attentato inoltre cade a ridosso di una serie di proteste in cui molti russi, giovani soprattutto, si sono scagliati contro la corruzione. Per molti, questo attacco, potrebbe ora fornire il pretesto alle autorità per sopprimere ogni forma di dissidenza. Espressioni di solidarietà e cordoglio sono arrivate a Putin dalla comunità internazionale, ma è stato il presidente americano Trump, in una telefonata con l’omologo russo, a offrire il pieno sostegno degli Stati Uniti a Mosca nella lotta al terrorismo e a parlare di unità contro il terrorismo, un male che va sconfitto insieme ha precisato il Cremlino.