2017-03-31 12:58:00

Card. Sandri: religiosità popolare sgorga da incarnazione fede


Parte dall’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco il messaggio del cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, al rettore del Pontificio Istituto Orientale, padre David E. Nazar, per il Convegno che si conclude oggi dedicato al tema: “La saggezza dei quartieri popolari. Una liturgia dal basso”. Il servizio di Giada Aquilino:

Si sofferma sull'“inculturazione della fede cristiana” e sulle “forme della pietà popolare” il cardinale Leonardo Sandri nel messaggio per il Convegno al Pontificio Istituto Orientale. Partendo dall'Evangelii gaudium, il Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali ricorda come Papa Francesco sottolinei che le forme proprie della religiosità popolare sono “incarnate”, perché “sono sgorgate” dall'incarnazione della fede cristiana in una cultura popolare: includono quindi una “relazione personale” con Dio, con Gesù Cristo, con Maria, con un santo. Hanno cioè “carne” e “volti”: sono adatte “per alimentare potenzialità relazionali e non tanto fughe individualiste”, aggiunge il porporato citando le parole dell’Esortazione Apostolica.

Il Convegno, osserva il cardinale Sandri, dà spazio a testimonianze provenienti dalle tradizioni rituali vissute all'interno di diverse Chiese, cattoliche e ortodosse, proponendo “un itinerario sulla vita dell'uomo, nel suo nascere e morire, nella sua gioia e nel suo dolore, quindi - prosegue - la sua carne, il suo volto, sempre entro un orizzonte di relazione buona nella famiglia, nella chiesa, nella società, e in un rapporto armonico con la natura ricompresa come dono da accogliere con responsabilità”.

D’altra parte, sottolinea il Prefetto, “noi figli della tradizione latina” proclamiamo “madre di tutte le veglie” quella solenne nella notte di Pasqua che è strutturata, a partire dall'annuncio della Resurrezione, sugli elementi del fuoco, della Parola, dell'acqua e del nutrimento “che è l'Agnello immolato e vincitore della morte”. Si vive dunque così, “si prega così come popolo e con il popolo di Dio, come - rammenta - ci ha detto il Santo Padre, proprio a partire dai misteri dell'Incarnazione e della Redenzione”.

Un particolare apprezzamento il cardinale lo riserva ai relatori, giovani studenti del Pontificio Istituto Orientale, che - conclude - “si sono impegnati in un lavoro di ascolto e ricerca presso le proprie Chiese e tradizioni, diventandone in qualche modo i portavoce”, e costruendo con i loro interventi “autentici ponti di comunione che sarà necessario continuare a percorrere anche nei ritmi quotidiani della vita di ciascuno”.








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