"C’è la crisi e c’è la sofferenza. Ma oggi si intravede una nuova speranza per la Corea del Sud. È tempo di lavorare per ristabilire unità e creare un’atmosfera di fratellanza, per costruire il futuro”: è quanto ha affermato mons. Lazzaro You Heung-sik, presidente della Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale coreana, dopo che la Corte costituzionale ha confermato l’impeachment della presidente Park Geun-hye.
“No” dei cittadini alla corruzione e all’abuso
di potere
La popolazione coreana sarà chiamata a eleggere il
nuovo presidente della nazione entro due mesi. “Abbiamo visto in questi mesi — ha
spiegato a Fides il vescovo — un risveglio della coscienza dei cittadini. Sono stati
loro i protagonisti, sono scesi in piazza con candele accese, con veglie pacifiche
per dire ‘no’ alla corruzione e all’abuso di potere e per mostrare la loro volontà
di costruire il bene comune. Questa grande reazione del popolo, vissuta nella pace
e con grande senso civico, mi sembra un aspetto molto positivo in tutta questa dolorosa
vicenda”.
I cattolici chiamati ad essere costruttori
di giustizia e di pace
La comunità cattolica, ha spiegato il presule, è chiamata
ad un passo ulteriore. I coreani hanno manifestato e desiderato giustizia e onestà.
I cittadini sono chiamati a dare testimonianza di giustizia e trasparenza nella vita
personale. Come cattolici siamo costruttori della giustizia, della pace e del bene
comune del Paese. Dicendo ‘no’ alla violenza e all’odio - ha concluso - siamo pronti
a dare un contributo per ristabilire un clima di fratellanza e unità, per uscire dalla
crisi e guardare al futuro con speranza. Dal male può nascere un bene e, in questa
Quaresima, ci prepariamo alla resurrezione della nazione coreana”.
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