Promuovere un’emigrazione sicura e garantire una protezione sociale per i lavoratori indiani che emigrano in altri Stati del Paese o all’estero. Questo l’obiettivo del nuovo portale wifmdm.com per la registrazione dei lavoratori migranti approntato dalla Conferenza dei vescovi indiani (Cbci) in collaborazione con la Federazione dei lavoratori dell'India (Wif), organizzazione nata nel 2010 e affiliata alla stessa Conferenza episcopale. L’iniziativa - spiega padre Jaison Vadassery, segretario dell’Ufficio episcopale per la Pastorale per il lavoro - “risponde alla missione della Chiesa di prendersi cura dei lavoratori migranti”.
Assicurare ai migranti sostegno e protezione
Il numero dei cittadini indiani che decide di recarsi
all’estero o di spostarsi nelle città più produttive in cerca di un impiego è in continuo
aumento. E il lavoro svolto da questi migranti è diventato sempre più importante per
l’economia, soprattutto perché chi si reca all’estero manda rimesse in patria di cui
beneficiano sia il Paese che le famiglie di origine. Troppo spesso però i migranti
sono vittime di abusi, maltrattamenti, violenze, vivono in condizioni disumane e degradanti,
in povertà e miseria, senza a volte nemmeno conoscere e far valere i propri diritti.
Lo scopo del portale – riporta L’Osservatore Romano - è di raccogliere i dati di questi
migranti dal loro luogo d’origine alla destinazione, così da assicurare loro sostegno
e protezione.
Ridurre la vulnerabilità dei lavoratori
migranti
Il Migrants’ Data Manager - spiega il sito – servirà
a promuovere una cultura migratoria “che ridurrà la vulnerabilità sia dei dipendenti
che dei datori di lavoro”. Ai migranti che si registreranno saranno comunicati i contatti
dei centri del Wif presenti nelle aree in cui lavorano perché possano ricevere sostegno
e assistenza. In particolare, gli operatori del Wif favoriranno l’inserimento nei
luoghi di lavoro, terranno corsi di formazione e iniziative per l’impiego, oltre a
offrire servizi sanitari e assistenza pastorale.
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