“Davvero la Quaresima è un cammino di conversione. Noi, vescovi e preti del Patriarcato, siamo tra i peccatori che implorano la misericordia di Dio e chiedono la grazia della conversione. I nostri errori e i nostri giudizi erronei stanno chiaramente davanti ai nostri occhi”: è quanto scrive mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, che in una lettera alla diocesi racconta ai fedeli gli oltre 7 mesi iniziali del suo mandato e le problematiche che il Patriarcato sta attraversando. “Per 170 anni questo Patriarcato ha avuto un ruolo importante e lo ha ancora nella vita dei cristiani di Terra Santa. Le nostre parrocchie, le nostre scuole e molte altre nostre istituzioni - spiega - hanno contribuito molto alla vita dei cristiani in queste terre e hanno rafforzato la nostra testimonianza a Cristo e alla Sua resurrezione dalla morte. Sono stati fatti degli errori che hanno ferito la vita del Patriarcato, finanziariamente ed amministrativamente, soprattutto riguardanti l’Università Americana di Madaba”.
Gli errori commessi
“Abbiamo sbagliato in alcuni ambiti importanti, forse non concentrandoci abbastanza
sulla nostra primaria missione: predicare il Vangelo e dedicarci alle attività pastorali”,
ammette l’amministratore apostolico, che in questi mesi ha incontrato vescovi, sacerdoti,
religiosi, religiose e laici, visitato molte parti della diocesi, rilevato situazioni
che devono essere affrontate “con onestà, coraggio, determinazione, amore fraterno”.
La scorsa settimana, per affrontare meglio la questione, mons. Pizzaballa ha avuto
una riunione con tutti i sacerdoti del Patriarcato latino per riflettere su vocazione
e missione del clero e discutere degli errori che “hanno portato ad una situazione
critica, soprattutto finanziariamente”.
Ripartire dalle attività pastorali
“Abbiamo molto da fare. Ora - prosegue la lettera
di mons. Pizzaballa - è il momento di iniziare
il lavoro di riforma, ricostruzione e rinnovamento in alcuni settori della nostra
amministrazione, ma non solo. Tra le altre conclusioni, infatti, abbiamo deciso di
concentrarci ancora di più sulle nostre attività pastorali e di aprire, per esempio,
nuovi uffici diocesani per il lavoro pastorale” che vadano a coordinare ed unificare il nostro servizio
pastorale alla comunità. “La strada che abbiamo davanti - aggiunge - sarà indubbiamente
difficile, le sfide notevoli e gli ostacoli grandi: se lavoriamo insieme, concentrandoci
sulla nostra missione di servire Cristo nella Sua Chiesa, supereremo anche questo
momento. Sento che i nostri vescovi e i nostri preti sono pronti a ‘combattere la
buona battaglia’ e ad andare avanti con coraggio, per quanto difficile possa essere
la strada”. Infine mons. Pizzaballa chiede ai fedeli preghiere perché vescovi, sacerdoti,
religiosi e religiose, laici e laiche, giovani e anziani possano lavorare insieme
per il Patriarcato. (T.C.)
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