2017-02-24 14:30:00

Sud Sudan, appello dei vescovi: Paese dilaniato da guerra e carestia


E’ urgente e accorato l’appello lanciato dai vescovi del Sud Sudan, dove oltre 4,9 milioni degli 11 milioni di abitanti hanno bisogno immediatamente di aiuti umanitari. Lo scorso 20 febbraio il governo ha dichiarato lo stato di carestia in varie zone del Paese, dove sono oltre un milione i bambini sotto i cinque anni che soffrono di malnutrizione grave.

Senza aiuti, crisi alimentare destinata ad aggravarsi
Nel messaggio pastorale rivolto alla popolazione del Sud Sudan i presuli esortano la comunità internazionale ad intervenire in tempi rapidi altrimenti la crisi alimentare è destinata ad aggravarsi. Uno scenario drammatico, quello del Paese africano, legato anche alla guerra civile scoppiata nel 2013. Un conflitto che ha spinto oltre 3 milioni di persone a lasciare le loro case cercando rifugio in Paesi vicini. Il Sud Sudan è stato dichiarato indipendente nel 2011. Nel 2013 è piombato in una guerra civile, che ha provocato migliaia di morti nonostante l'impiego di circa 12 mila Caschi blu.

La violenza colpisce anche la Chiesa
Questo clima di violenza colpisce anche la Chiesa e in particolare sacerdoti, suore e religiose. Alcune chiese - ricordano i presuli - sono state bruciate. Nel messaggio vescovi ribadiscono che la Chiesa non si schiera con una delle parti coinvolte nel conflitto. La Chiesa - scrivono - è a favore della pace, della giustizia, del perdono, della riconciliazione, del dialogo, dello stato di diritto e del buon governo. Ed è contro la violenza, la discriminazione, la corruzione e l’oppressione.

L’appello del Papa
Nel messaggio i presuli ricordano le parole pronunciate da Papa Francesco durante l’udienza generale di mercoledì scorso. “Destano particolare apprensione - aveva detto il Santo Padre - le dolorose notizie che giungono dal martoriato Sud Sudan, dove ad un conflitto fratricida si unisce una grave crisi alimentare che condanna alla morte per fame milioni di persone, tra cui molti bambini”. “In questo momento - aveva aggiunto - è più che mai necessario l’impegno di tutti a non fermarsi solo a dichiarazioni, ma a rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni sofferenti”: “il Signore sostenga questi nostri fratelli e quanti operano per aiutarli”. (A.L.)








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