La protezione di bambini e adolescenti è una priorità assoluta per la Chiesa in Colombia e non si deve escludere nessuno sforzo per denunciare che l’abuso sessuale è “un delitto atroce contro l’umanità”, soprattutto in un momento in cui la violenza sui minori nel 2016 è aumentata, nella città di Bogotà, del 49,2%. E’ quanto scrive il cardinale Rubén Salazar Gómez, arcivescovo della capitale colombiana, rispondendo ad una lettera della direttrice dell’Istituto colombiano di benessere familiare, Cristina Plazas Michelsen, incentrata su questo turpe fenomeno.
Il dramma degli abusi in Colombia
Quella degli abusi sessuali sui minori è una piaga sempre più dilagante in Colombia.
E’ un raccapricciante scenario – denunciato recentemente anche dall’ente colombiano
in difesa dei diritti dell’uomo – che si ripete soprattutto in contesti familiari
segnati da violenza e abbandono dove lo sfruttamento sessuale, la pornografia e lo
stupro possono segnare drammaticamente la quotidianità di migliaia di bambini. Solo
nel 2015 sono stati oltre 18 mila i minori vittime di abusi nel Paese, dove è sempre
più rilevante anche il turpe fenomeno del turismo sessuale.
“Tolleranza zero” da parte della Chiesa
Il cardinale Salazar, in particolare, chiede perdono per i casi che vedono coinvolti
esponenti della Chiesa e ribadisce la linea della “tolleranza zero” precisando che
i responsabili di tali crimini devono essere puniti sia secondo le norme di legge
dello Stato sia in base a quelle del diritto canonico. La Chiesa – come ha scritto
Papa Francesco nel 2016 nella lettera ai vescovi in occasione della Festa dei Santi
Innocenti – “piange con amarezza questo peccato dei suoi figli e chiede perdono”.
Ma la Chiesa è fortemente impegnata perché questi drammi non si ripetano.
Cruciale la selezione dei candidati al sacerdozio
Il cardinale indica in particolare nella prevenzione, nella formazione e in una più
rigorosa selezione dei seminaristi alcune delle direttrici che devono orientare gli
sforzi della Chiesa. Un’attenzione speciale – aggiunge il porporato – viene posta
alle vittime e allo loro famiglie. Il cardinale ricorda poi un altro passaggio della
lettera di Papa Francesco del 2016: “Ascoltiamo il pianto e il lamento di questi bambini;
ascoltiamo anche il pianto e il lamento della nostra madre Chiesa, che piange non
solo davanti al dolore procurato nei suoi figli più piccoli, ma anche perché conosce
il peccato di alcuni dei suoi membri: la sofferenza, la storia e il dolore dei minori
che furono abusati sessualmente da sacerdoti. Peccato che ci fa vergognare”. (A
cura di Amedeo Lomonaco)
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