2017-02-23 14:00:00

Biblioteca Apostolica Vaticana: prosegue la diplomazia del libro


Dopo le ultime intese di cooperazione culturale con Serbia, Cuba e Turchia, nuovi accordi in programma per la Biblioteca Apostolica e l’Archivio Segreto Vaticano. Mentre si sta definendo con successo l’organizzazione di una mostra a Pechino di rari manoscritti dell’ultima dinastia cinese conservati presso la Biblioteca Vaticana, mons. Jean-Louis Bruguès, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, in questi mesi ha stretto rapporti proficui anche con Russia e Romania. Federico Piana lo ha intervistato:

R. – Sono stati tanti i viaggi effettuati ed altri ancora sono in previsione. A novembre dell’anno scorso sono stato invitato dal direttore federale dell’Archivio russo. Sono stato invitato prima a Mosca e dopo a San Pietroburgo. Lo scopo dell’incontro era organizzare una mostra dal titolo “I Romanoff e la Santa Sede“, dunque la dimensione diplomatica da Pietro Il il Grande fino a Nicola II. Per una settimana abbiamo parlato, ci siamo confrontati e abbiamo raggiunto un accordo. A dicembre di quest’anno, l’Archivio Nazionale – che adesso si trova sotto la responsabilità diretta del capo di Stato – organizzerà a Mosca una mostra per manifestare la collaborazione nel passato e nel presente tra l’Archivio della Santa Sede e l’Archivio nazionale russo.

D. - Mi pare che sia la prima volta – se non sbaglio – che l’Archivio Segreto fa una cosa di questo tipo …

R. - Sì. Abbiamo aperto una porta e, credo, una strada nuova.

D. - Ci sono in cantiere altri viaggi di questo tipo?

R. - Ci sono due viaggi in previsione. Il primo a maggio, in Romania, per organizzare una mostra su una diocesi locale, quella di Maramureş. Questa è una Chiesa che ha sofferto molto durante il comunismo e dunque vogliamo dare a questa diocesi giovane, risalente al secolo scorso, la possibilità di sistemare una vetrina per far conoscere naturalmente ai cattolici, ma anche all’intera società, la storia di questa diocesi. Tutto questo in una prospettiva di riconoscimento sociale e anche, naturalmente, ecclesiale. A giugno c’è un viaggio previsto in Armenia. Il governo, tramite l’ ambasciatore, mi ha invitato a conoscere il Paese, che ancora non conosco, e prevedere una mostra con la biblioteca.

D. - Quanto è importante questa diplomazia della cultura del libro che sta portando avanti la Biblioteca Apostolica Vaticana?

R. - Possiamo dire che la diplomazia del libro è antica come il libro se stesso. Ma adesso, nel contesto attuale politico ed anche sociale, mi sembra che il libro sia capace di costruire ponti, quando diverse attività umane farebbero piuttosto muri, ostacoli e divisioni. Secondo me il libro è la promessa di una vera fratellanza universale.








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