“In questo momento difficile della nostra storia ascoltiamo il grido dei nostri fratelli migranti, nei quali ascoltiamo la voce di Cristo”. Lo affermano in un messaggio, diffuso ieri, i vescovi delle diocesi frontaliere del Messico e del Texas, riuniti a Brownsville (Stati Uniti) per il semestrale incontro chiamato “Mex-Tex”.
Nei centri di detenzione e di accoglienza condizioni inumane
“Gesù, Maria e Giuseppe, come migranti e rifugiati,
cercarono un luogo per vivere e lavorare, sperando in una risposta di compassione
umana. Oggi – si legge nel comunicato ripreso dall’agenzia Sir - questa storia si
ripete. Questa mattina – scrivono i presuli - abbiamo visitato centri di detenzione
e luoghi di accoglienza rivolti soprattutto a madri, adolescenti e minori migranti.
Questi centri sono luoghi che riflettono condizioni di vita intollerabili e inumane”.
Sistema migratorio ormai a pezzi
“Negli anni abbiamo toccato con mano la sofferenza
causata da un sistema migratorio ormai a pezzi, a causa di condizioni strutturali
ed economiche che generano minacce, deportazioni, impunità e violenza estrema. Una
situazione che si riferisce sia alla frontiera tra Messico e Centroamerica che a quella
tra Stati Uniti e Messico”.
I vescovi: si paralizza lo sviluppo delle nazioni
Questa realtà “oggi sta diventando molto più evidente,
di fronte alle politiche che le autorità civili stanno seguendo. In seguito a queste
scelte tocchiamo con mano il dolore per la separazione delle famiglie, per la perdita
del lavoro, per le persecuzioni e le discriminazioni, per le espressioni di razzismo,
le deportazioni non necessarie, che paralizzano lo sviluppo delle persone nelle nostre
società e lo sviluppo delle nostre nazioni, lasciandole nell’incertezza e senza speranza”.
(A cura di Amedeo Lomonaco)
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