“Sono state commesse violenze e atrocità inimmaginabili nei confronti di tranquilli cittadini” afferma in un comunicato inviato all’agenzia Fides da mons. Félicien Mwanama Galumbulula, vescovo di Luiza nella provincia del Kasai Centrale nella Repubblica Democratica del Congo, dove da giorni si affrontano i militari e i miliziani del defunto capo tribale Kamwina Nsapu.
A causa della psicosi della gente, è impossibile organizzare le esequie
“Negli scontri tra miliziani e militari mi hanno detto che vi sono stati dei morti,
soprattutto a Ngwema e Mubinza” afferma mons. Galumbulula che ha interrotto il viaggio
che stava effettuando con una delegazione di vescovi in Europa per tornare subito
nella sua diocesi. “Il bilancio esatto è difficile da stabilire al momento. Ma sono
state commesse violenze eccezionali e atrocità inimmaginabili nei confronti di tranquilli
cittadini. La popolazione è in preda alla psicosi al punto che è impensabile al momento
organizzare le esequie delle vittime”.
Saccheggiate e abbandonate cinque parrocchie
“Le parrocchie di Mubinza, Ngwema, Lubi, Kamponde, Mikele sono sconvolte” prosegue
il vescovo. “Alcune sono state abbandonate ed altre saccheggiate”. Le più toccate
dalle violenze sono Ngwema e Mubinza, i cui preti “hanno dovuto camminare giorno e
notte per trovare rifugio in un’altra zona”. L’11 febbraio l’Onu ha espresso “inquietudine”
per le violenze nel Kasai centrale che, a suo dire, avrebbero provocato negli ultimi
giorni almeno 50 morti nella sola provincia di Tshimbulu. (L.M.)
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