2017-02-11 08:24:00

Dal Cdm l'approvazione di nuove misure sull'immigrazione


Approvato ieri dal Consiglio dei ministri un nuovo pacchetto immigrazione: prevede tempi più brevi per il riconoscimento dello status di rifugiato, rimpatri più veloci per chi non ha titoli per rimanere in Italia, lavori socialmente utili. Il premier Gentiloni commenta: non rinunciamo ai nostri valori. Per i gesuiti del Centro Astalli si tratta di misure disorganiche che ancora una volta rischiano di riproporre il binomio immigrazione e sicurezza. Adriana Masotti:

Sui migranti "ci teniamo molto stretti i nostri valori, che sono quelli umanitari, dell'accoglienza, dell'integrazione, del rispetto delle differenze". Così Paolo Gentiloni illustrando le decisioni prese dal Cdm di ieri che, secondo il premier, "attrezzano l’Italia ad affrontare la sfida della regolazione dei flussi immigratori”. Gentiloni ha poi auspicato da parte dell'Europa una più convinta “condivisione dell'onere di accoglienza". I due decreti legge approvati dal governo introducono disposizioni per l'accelerazione delle procedure amministrative e giurisdizionali in materia di protezione internazionale con l’istituzione di 14 sezioni specializzate in materia di immigrazione presso i tribunali di altrettanti città italiane. L’abbattimento dei tempi di riconoscimento del diritto d'asilo vedrà anche il taglio dell'appello per i ricorsi contro il diniego, ricorribile solo in Cassazione. Prevista poi l'introduzione di misure per rendere più rapida l’identificazione dei nuovi arrivati e  la creazione di "Centri permanenti per i rimpatri" che, ha assicurato il ministro dell’interno, Marco Minniti, non avranno nulla a che vedere con "i vecchi Cie. Le nuove norme intendono poi favorire l'impiego dei richiedenti asilo, su base volontaria e gratuita, nello svolgimento di attività con finalità di carattere sociale per una maggiore integrazione nelle collettività locali di accoglienza.

Critici di fronte alle decisioni del governo, Lega e Forza Italia secondo cui si tratta solo di chiacchiere. Critiche anche da parte dell’associazionismo: il Centro Astalli, gestito dai gesuiti,  parla di "misure non organiche”, volte più a mostrare un efficientismo politico che a gestire in maniera seria e lungimirante un fenomeno complesso. Con il rischio, ancora una volta, di confondere il tema immigrazione con quello della sicurezza.








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