2017-02-04 14:32:00

Vertice Ue. Merkel: passare ad un'Europa a diverse velocità


Al vertice europeo di Malta, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha parlato, per la prima volta, dell’esigenza di passare a un’Europa a diverse velocità. “Non tutti i Paesi – ha detto – saranno in grado di partecipare ai vari passi dell'integrazione”. Un’eventualità, questa, che dovrebbe essere ufficializzata nel corso delle celebrazioni del 60.mo anniversario del Trattato di Roma, che si terranno nella capitale italiana il prossimo 25 marzo, e che sta suscitando reazioni positive e negative. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Franco Rizzi, docente di Storia dei Paesi europei all’Università del Mediterraneo:

R. - Penso una cosa: un bagno di realismo non farebbe male all’Europa. Consideriamo quelli che sono stati i grandi principi su cui è nata l’Europa: la  generosità, la libertà, la democrazia, e vediamo cosa è successo di tutti questi valori con i quali avevamo pensato di poter costruire un’Europa unita. Sono bastati alcuni milioni di persone arrivate in Europa ed è come se ci troviamo in guerra! Quindi, evidentemente queste basi sulle quali si era lanciato il cuore aldilà della siepe, devono essere un attimo riprese. Secondo me non c’è una convivenza possibile tra una persona che ha in mente soltanto l’odio, i muri e noi. Con tutte le problematiche che abbiamo, quanto meno un discorso legato al salvataggio delle vite umane lo abbiamo tenuto presente. Io sono convito che oggi, poter ridimensionare questo "Progetto Europa” sia una strategia perseguibile proprio per non mandare tutto "a carte quarantotto".

D. - Siamo arrivati a questo punto perché l’aspetto economico è diventato preponderante?

R. - È indubbio, ma questa è la solita cosa, cioè mettiamo a posto prima l’economia e poi le cose verranno--- non è vero! La cultura, le tradizioni sono cose fondamentali senza le quali anche l’economia non funziona. Ci sono state tante parole … Pensi solamente a quante cose sono state dette a proposito della democrazia nel Mediterraneo; quante cose sono state dette sulla necessità che questi Paesi della riva Sud del Mediterraneo debbano essere aiutati … Abbiamo assistito a rivoluzioni nelle riva Sud del Mediterraneo senza riuscire a dire niente! Ed è chiaro che il discorso dell’economia e questo dibattito estenuante tra rigore e flessibilità deve essere superato.

D. - Ammettendo dunque che esista un’Europa di serie A e un’Europa di serie B, alla prima fascia apparterrebbero poche nazioni: Germania, Francia e qualcun’altra …

R. – Io ci metterei anche l’Italia, perché noi siamo portatori di tanti valori. È vero che abbiamo dei problemi, però abbiamo anche altre cose. Penso che nello spirito di una serie di nazioni che incarnano l’ideale di costruire un’Europa non solo dell’economia, ma un’Europa della cultura, della politica estera comune, un’Europa con un esercito che pensi agli Stati d’Europa, ci vedo benissimo anche l’Italia, con tutte le pecche e le limitazioni che ha.

D. - L’eventuale uscita della Grecia dall’Euro di cui si sta tornando a parlare, potrebbe avere dei contraccolpi pericolosi?

R. - Certamente da un punto di vista politico non credo che sia una cosa auspicabile. È certo che c’è qualcosa che scricchiola nella costruzione se la Grecia va via dall’Euro.








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