“Quali conseguenze derivano ora dall’Amoris Laetitia per la pastorale matrimoniale e della famiglia in Germania?” è la domanda che i vescovi tedeschi affrontano in un documento adottato dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale lo scorso 23 gennaio e reso noto ieri. Se molto di quanto indicato dal documento papale, “fonte ispiratrice per la vita della coppia e della famiglia”, dovrà essere “sviluppato nelle concrete situazioni pastorali”, i vescovi indicano per il cammino futuro della pastorale tedesca quattro temi che ritengono particolarmente importanti, seppure non esaustivi della “ricchezza di Amoris laetitia”.
Il cammino della pastorale matrimoniale in 4 punti
Un primo punto - riporta l'agenzia Sir - riguarda la pastorale della preparazione
al matrimonio, che dovrà essere “intensificata, dovrà avere un carattere più vincolante
e al tempo stesso più convincente”. I vescovi indicano la strada di un “catecumenato
del matrimonio” che accompagni il cammino al sacramento come “consapevole cammino
di fede”, tenendo in considerazione le concrete situazioni di vita. In secondo luogo
sarà necessario “rafforzare gli sforzi nell’accompagnamento della vita matrimoniale”:
diverse le indicazioni offerte, tra cui l’invito a “sviluppare una spiritualità del
matrimonio e della famiglia”. Accompagnamento dovrà però anche significare aiuto “nei
problemi e nelle difficoltà” concrete della vita: “Solo in questo modo si potrà sperimentare
nella quotidianità delle persone la disponibilità e l’umanità della Chiesa”.
Famiglie sostenute come luoghi di fede
Una delle quattro indicazioni concrete offerte dai vescovi riguarda la dimensione
della fede: “Le famiglie dovrebbero essere sostenute come luoghi di apprendimento
della fede e rafforzati in questo compito spesso difficile”. Il documento sollecita
alla disponibilità ad accompagnare pastoralmente le famiglie nella ricerca di “sempre
nuove forme adatte” per far crescere i propri figli e camminare loro stessi nella
fede e nell’esperienza religiosa nelle situazioni della vita quotidiana.
La sfida delle famiglie interconfessionali
Tra i numerosi riferimenti “alla molteplicità delle situazioni in cui vivono oggi
coppie e famiglie” è quello alle famiglie interconfessionali, “sfida e chance nel
dialogo ecumenico” . “La non ancora possibile piena comunione nella Cena del Signore
rende più evidente il dolore della divisione dei cristiani in queste coppie e famiglie”,
scrivono i vescovi. “Siamo consapevoli che non è facile trasmettere la posizione cattolica
nel nostro tempo e contemporaneamente affrontare questo problema nella responsabilità
pastorale”.
Indicazioni sulle “fragilità” del matrimonio secondo la linea di Amoris
laetitia
I vescovi tedeschi offrono anche indicazioni riguardo le “fragilità” del matrimonio
secondo la linea di Amoris laetitia: “accompagnare; differenziare; integrare”. Se
“l’indissolubilità del matrimonio è parte essenziale della fede della Chiesa”, scrivono
i vescovi tedeschi, “Amoris laetitia lascia pochi dubbi circa la necessità di sguardi
differenziati sulle singole situazioni di vita delle persone”. Con i divorziati risposati
“deve essere chiaro che essi appartengono alla Chiesa, che Dio non li priva del suo
amore e che sono chiamati a vivere l’amore per Dio e per il prossimo per essere autentici
testimoni di Gesù Cristo”.
Di fronte alle fragilità matrimoniali, nè lassismo e nè rigorismo
Citando in numerosi passi il documento papale, i vescovi indicano come l’Amoris laetitia
indichi per alcune situazioni la possibilità di “ricevere l’aiuto della Chiesa e in
alcuni casi anche l’aiuto dei sacramenti” per continuare a camminare nella grazia
e nell’amore di Dio. Quando il matrimonio non può essere annullato, sono “indispensabili
soluzioni differenziate, che rispondano alle singole situazioni”. Per giungere a ciò,
l’indicazione è quella di “processi decisionali accompagnati pastoralmente” che possono
aprire alla “possibilità di ricevere i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia”.
In questo ambito i vescovi mettono in guardia da “lassismo” e dal “rigorismo”: occorre
invece lavorare per “consolidare la formazione di una coscienza credente”. (R.P.)
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